"Chi è il Grande fratello oggi? Non credo abbia un volto. Mi sembra però che siamo indirizzati dove il potere ha più bisogno.
Come nel libro, in scena è la storia di un gruppo di storici che, nel 2050, scopre il diario del compagno 6709, Winston Smith, scritto appunto nel 1984, anno in cui il mondo è diviso in tre superstati in guerra fra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. L'Oceania, la cui capitale è Londra, è governata dal Grande Fratello, che tutto vede e tutto sa. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la Polizia del pensiero che interviene al minimo sospetto. Tutto è permesso, non c'è legge scritta. Niente, apparentemente, è proibito. Tranne pensare. Tranne amare. Tranne divertirsi.
Insomma: tranne vivere, se non secondo i dettami del Grande Fratello.
"1984 è un libro che ho letto da adulta, un paio di anni fa", racconta all'ANSA Violante Placido, che nello spettacolo interpreta il personaggio di Giulia. "E' una a cui non interessa diventare una martire, ne' la politica. Non si illude di poter cambiare il sistema ma preferisce usare il suo tempo per sopravvivere. Sembra la cittadina esemplare: lavora al ministero, è rappresentante della Lega anti-sesso. Ma di nascosto sovverte le regole" di un governo "che non ti da sfoghi se non i due minuti di odio. Così ti avrà sempre pronto a sparare le sue pallottole".
Il libro, scritto da Orwell nel 1948, il romanzo è ritenuto profetico in molti suoi passaggi. Ma quanto assomiglia il nostro presente a quel 1984? "Purtroppo molto", prosegue l'attrice citando "i tre slogan di partito del testo: la guerra è pace, libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza. Basta fare un giro nel traffico romano, per rendersi conto quanto siamo compressi, quanta brutalità c'è".
Lo spettacolo è consigliato dai 14 anni in su. "Non a caso. A quell'età non si hanno ancora gli strumenti", commenta Placido che in primavera sarà anche tra i protagonisti della commedia romantica di Netflix La dolce villa. "Mio figlio ha 11 anni e certe volte non posso fargli sentire il Tg per le notizie che racconta - prosegue - È venuto alla prova generale. Lo avevo avvisato: 'a un certo punto manderò una persona per farti uscire'. Non è stato necessario. Dopo qualche scena ha preferito allontanarsi da solo. Quando sei un po' più grande, a 17 -18 anni, invece di fronte a una visione così cupa riesce a capire che devi darti da fare. Alla nostra età? Viene da chiedersi: ma davvero abbiamo perso la bussola così tanto?". Ma allora come difendersi? "E' difficile dare una risposta. Tutto questo ti schiaccia. Nel mio piccolo - conclude - io mi aggrappo a quello che per me ha un senso: l'umanità. Cerco migliorami come essere umano, di scoprire anche ciò che non è visibile. Di dargli valore". (ANSA).
Violante Placido, il nostro presente così simile a 1984
Attrice a teatro con testo da capolavoro di George Orwell