(ANSA) - ROMA, 23 OTT - "Un modo per guardare alla storia, ma
anche un inno all'ottimismo contro la realtà": William Kentridge
sorride mentre racconta lo slancio e la tenacia con cui per anni
si è battuto contro gli ostacoli della burocrazia per realizzare
il suo colossale progetto di recupero della memoria, un fregio
lungo 550 metri che racconta sui muraglioni del Tevere,
attraverso 80 figure alte più di dieci metri, miti e lamenti,
trionfi e ferite della storia millenaria di Roma. Cinquecento
metri sui quali "avrei potuto tracciare l'andirivieni delle mail
delle diverse istituzioni con cui ci siamo confrontati in questi
anni, ben sedici soltanto quelle che si occupano del fiume",
spiega l'artista sudafricano.
Kentridge, mio murales inno a memoria
Triumphs and Laments tra sogni e burocrazia, il 28 su Sky Arte