"Sì Asia mi ha violentato, è stato un rapporto completo". Jimmy Bennett, l'attore e musicista rock californiano che ha accusato Asia Argento di averlo molestato sessualmente quando era minorenne, rilancia questa sera in tv, ospite in esclusiva mondiale di Non è l'Arena, condotto da Massimo Giletti su La7.
"Asia? La chiamavo mamma". Risponde così Jimmy Bennett a una domanda di Massimo Giletti sul suo rapporto con Asia Argento, nell'intervista in onda questa sera in prima serata su La7. "Sul set di Ingannevole è il cuore più di ogni cosa (film del 2004 diretto da Asia Argento, ndr) - racconta tra l'altro l'attore e musicista californiano - Asia era come una seconda mamma, questo è il sentimento che ci ha legato dal primo giorno. Il nostro rapporto è sempre stato molto ravvicinato. Il legame tra me e lei era speciale. Asia era molto concentrata sul film e voleva incarnare il rapporto madre e figlio in modo che fosse più realistico possibile, ma sembrava andasse oltre l'aspetto professionale". "Dopo il film del 2004 - spiega ancora Bennett - il nostro rapporto è continuato via sms, via mail, ma non l'ho più vista. Non c'è mai stato un altro incontro faccia a faccia per dieci anni. L'ho tenuta aggiornata sulla mia attività e lei si sentiva anche con mia mamma". Successivamente "è stata Asia, nel 2013, a propormi l'incontro via Twitter e poi con mail private abbiamo stabilito di incontrarci. Non ero sorpreso, sapevo che prima o poi ci saremmo incontrati ed ero contento di vederla. Mi parlava di un film italiano al quale lei volesse che partecipassi. Ricordo però che mi sentivo un po' strano. Asia continuava a inviarmi delle foto e dei bigliettini che scriveva nella sua stanza di hotel. Per me c'è sempre stata una barriera culturale, non sapevo se il suo atteggiamento fosse una maniera di mostrare affetto e quindi non sapevo cosa aspettarmi. Per me - dice ancora Bennett - era come incontrare una amica".