Cultura

Romanzo Radicale su Pannella docufiction Rai

Andrea Bosca gli presta il volto

Redazione Ansa

Era il 19 maggio 2016: sono già passati cinque anni dalla morte di Marco Pannella, il gran politico che introdusse temi e conflitti nuovi nella vita sociale italiana, che ha speso la vita nelle campagne per i diritti. Una docufiction evento Rai in arrivo in autunno che racconta dell'esperienza umana e politica del leader e anima del Partito Radicale, decisivo su tanti fronti del cammino di emancipazione e libertà del Paese, con l'eloquio torrenziale e il silenzio dei digiuni, la presenza attivissima in Parlamento e il ricorso ai referendum. Andrea Bosca veste i suoi panni. Scritto da Monica Zapelli, Luca Lancise con la collaborazione di Mimmo Calopresti che firma la regia.
    Una coproduzione Rai Fiction-Italian International Film, prodotta da Fulvio e Paola Lucisano.Nel 1959 l'Italia è un Paese dove non è possibile divorziare, l'aborto è un reato, il servizio militare un obbligo. Meno di vent'anni dopo, divorzio, aborto, obiezione di coscienza sono diventati diritti irrinunciabili che nessun partito oserebbe mettere in discussione. Dietro questa rivoluzione c'è un uomo che, quando inizia tutto questo, non è un deputato, non ha spazi televisivi pronti a dargli voce o un grande partito che lo protegga. Eppure, Marco Pannella riesce a scuotere l'Italia e a vincere la battaglia referendaria del divorzio perché è mosso dalla convinzione, semplice e rivoluzionaria, che la politica debba occuparsi della vita delle persone e della loro felicità.

    E per farsi ascoltare, inventa un nuovo linguaggio della politica fatto di digiuni, arresti, provocazioni. Romanzo radicale è il racconto dell'avventura di Marco Pannella e del Partito Radicale attraverso le risorse espressive della fiction per i momenti più intimi; il repertorio per i gesti di Marco Pannella che hanno fatto epoca e che nessuna rappresentazione riuscirebbe a restituire con la stessa forza; la voce degli amici o di chi con lui ha discusso e a lui si è opposto. Un controcanto utile e necessario per restituire, almeno in parte, la vita e la complessità di uno straordinario uomo del Novecento. (ANSA).
   

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