(ANSA) - ROMA, 17 OTT - La parola chiave è VOD (Video on
demand), ma ormai l'acronimo non basta più. Per delineare le
tendenze del mercato televisivo serve il prefisso: SVOD, TVOD,
PVOD E BVOD, AVOD.
Quale che sia la modalità, l'on demand fa ormai la parte del
leone nel mercato e la pandemia non ha fatto altro che
accelerarne la crescita, grazie all'uscita di film direttamente
sullo schermo di casa, al traino delle serie, ma anche
all'intrattenimento e allo sport. Un'esplosione di contenuti che
spesso disorienta lo spettatore e spinge sempre più alle
aggregazioni commerciali e a creare piattaforme semplici e
intuitive.
Siccome il mercato europeo segue spesso le orme di quello
americano, la tendenza attuale è la crescita dei servizi on
demand con pubblicità, già affermati Oltreoceano. In Italia
oltre a YouTube si è vista, ad esempio, la discesa in campo di
Chili e dal 28 ottobre di Pluto TV di Viacom. Negli ultimi
tempi, i servizi video finanziati dalla pubblicità - si legge
nel XIX Rapporto Annuale di ITMedia Consulting, Turning Digital
- The Game Changer - hanno iniziato a trovare il loro pubblico
in Europa e competono sempre più per i budget pubblicitari,
mantenendo la promessa di sfruttare i dati degli utenti per un
targeting migliore e un'offerta più personalizzata, motivo
fondamentale per cui il mercato si sta spostando rapidamente
verso i servizi online. La stima dei ricavi totali del settore
AVOD in Europa occidentale nel 2020 è pari a 4.945 milioni di
euro, cioè circa il 16% della pubblicità televisiva nel 2020,
ancora una fonte di ricavi secondaria. (ANSA).
Tv: è l'ora dell'on demand gratis, ma con pubblicità
Cresce anche in Italia l'AVOD, ecco le tendenze del mercato