Una serie da Nuovo cinema Paradiso: dovrebbe essere il prossimo impegno in cantiere del premio Oscar Giuseppe Tornatore, ma lui non conferma: "è un eventuale progetto di cui si parla soprattutto sulla stampa… poi si vedrà. E' un'epoca in cui a volte annunciarli i progetti è più interessante che realizzarli" dice sorridendo alla Casa del Cinema di Roma, dove il cineasta riceve un riconoscimento speciale nella prima giornata del premio Film impresa, la manifestazione, alla prima edizione, dedicata a film corti e mediometraggi creati per raccontare le aziende.
Oggi "sono tanti i registi da Spielberg con The Fabelmans a Sam Mendes con Empire the light, che raccontano lo stupore davanti alla possibilità che la sala cinematografica possa venire meno. Io credo non sia possibile ossa scomparire, anche se come tutte le attività che riguardano la collettività può accadere ci siano stagioni più incerte". Tuttavia "non si può negare che la specialità di questo luogo e le alchimie emotive che crea siano uniche. Non è possibile rinunciarci. Anche se stiamo attraversando una trasformazione". Perché questo mondo "non scompaia ci vorrà sempre la capacità di essere all'altezza dei tempi perché il pubblico è sempre più esigente, gli spettatori hanno alzato la qualità del prodotto cinematografico. I film che hanno successo oggi sono di qualità alta molto più che in stagioni mitiche che tutti ricordiamo". Una qualità che Tornatore trova "anche nella nuova stagione del cinema italiano. Basta vedere i titoli candidati ai David, sono tutti fortissimi". Bisogna fare "il nostro lavoro sempre meglio., così il pubblico sarà sempre al nostro fianco". Come ha vissuto il lungo periodo della pandemia? "in genere il mio lavoro mi porta a creare intorno a me delle esperienze tipo lockdown... quando devo scrivere un film amo ritirarmi per diversi mesi dal mondo. E'stato un periodo di grande riflessione e concentrazione". Tornatore è rimasto colpito dal fatto che tanti autori "abbiano utilizzato quei momenti per realizzare storie con personaggi solitari chiusi in una stanza. Mi piacerebbe che ora, che si inizia a respirare aria più libera, nonostante i grandi drammi intorno a noi, che si ritorni a pensare a storie di grande respiro con orizzonti più vasti, e non lo dico solo per chi crea le storie, ma anche per chi le finanzia. C'è bisogno di respirare a pieni polmoni e poi in questo momento forse il film girato con la propria telecamera non è il prodotto migliore per invitare il pubblico a tornare al cinema"
Tornatore, una serie da Nuovo cinema Paradiso? Vedremo
A regista riconoscimento speciale di Premio Film Impresa