Cultura

Carlo Freccero, Berlusconi , un visionario che già si rimpiange

E' simbolo dell'Italia anni '80 che poteva sognare e consumare

Carlo Freccero

Redazione Ansa

 "Ho avuto il privilegio di osservare dall'interno un cambiamento epocale, l'esperienza della nascita della tv commerciale in cui Silvio Berlusconi ha costruito il suo impero e io la mia vita" dice all'ANSA Carlo Freccero, l'autore e dirigente tv che nei primi anni Ottanta è stato direttore dei palinsesti di Canale 5 e Italia 1, ricordando "quell'entusiasmo pionieristico che ci ha uniti tanti anni fa, un mondo fa".
    Freccero prova a guardare oltre analizzando il passato: "Berlusconi ha saputo creare una nostalgia incredibile, un'onda di rimpianti è in arrivo come dimostrano i fan che si sono radunanti al San Raffaele. Quale altro personaggio politico avrebbe una tale reazione di empatia popolare?". E questo, spiega ancora Freccero, "è perchè ha incarnato un'Italia dorata, ha interpretato lo spirito del suo tempo, gli anni '80 e '90, è stato l'uomo del milione dei posti di lavoro per dire solo una".
    Andando sulla sua storia personale, "non dimentico di aver avuto contrasti prima e censura poi, ma quando è stato deposto e sostituito da Mario Monti tutti non hanno avuto dubbi su chi fosse migliore". Certo ha saputo creare una macchina del consenso fortissima: "verissimo - risponde - ma è meno dittatoriale di quella che c'è ora, oggi è tutto peggio di ieri.
    Nella sinistra - prosegue - sopravvive una fobia sul fenomeno Berlusconi e il suo conflitto d'interessi, ma oggi mi sembra molto peggio con quello che accade tra grandi aziende digitali".
    Berlusconi è "un'icona, un simbolo del consumismo ma anche di una certa grandeur italiana, un secondo boom economico, un paese in fase espansiva. La stessa tv commerciale con tutto il suo corollario di consumi fu da lui imposta in tutta Europa, i consumi con la Standa, la pubblicità con Publitalia, il calcio come contenuto spettacolare premium venendo prima dal boom edilizio di Milano 2. Un sistema complesso ed in qualche modo autosufficiente che corrisponde ad una sua personale Utopia (come - sottolinea - il suo libro di culto, l'Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam). In definitiva - conclude Freccero all'ANSA - E' stato un visionario che ha cambiato la tv italiana, la politica che ha trasformato con i criteri dell'audience e ha incarnato gli anni '80, lui avrà per sempre quella cifra vintage che lo renderà caro ai posteri". (ANSA).
   

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