Il cosiddetto Ufo di Mussolini è "Il primo avvistamento di un oggetto non compreso in Italia, avvenuto in Italia negli anni '30, 14 anni prima del primo avvistamento negli Stati Uniti (a Roswell, ndr). Tutto attestato da documenti segreti che oggi si trovano all'Archivio Nazionale di Milano".
Negli anni la divulgazione si è "dovuta aggiornare nella qualità delle immagini, nella velocità del messaggio, nella sintesi dei contenuti. Oggi quando un programma va in onda i ragazzi sono sullo smartphone a controllare e ampliare quello che stai dicendo". Le fonti sono molto più numerose "ma è fondamentale siano sempre attendibili. Nel momento in cui si va in onda bisogna essere ancora più attenti e precisi nella ricerca, ed avere sempre il massimo rispetto per il pubblico". Inoltre "noi facciamo un grande lavoro di confezione. Quando nella serata di lunedì ti trovi una grande fiction da una parte e un grande reality o un grande film dalle altre e tu sei lì a raccontare un pezzo di storia devi fare in modo che il dito sul telecomando venga a sceglierti". In quest'edizione, nelle prossime puntate, ci saranno fra gli altri, una visita in solitaria, come quella al Colosseo, all'alba, al Partenone. Poi "racconteremo la storia di Gino Bartali che nella seconda Guerra Mondiale ha fatto arrivare, nascondendoli nel telaio della sua bicicletta, decine di documenti serviti agli ebrei che dovevano cambiare identità per non essere catturati". Nei giovani trova ci sia sempre curiosità per questo genere di programmi? "Assolutamente, ad esempio, la fasce che seguono di più Freedom sono quelle tra 34 e i 40 anni e quella tra i 19 e i 24 anni". Poi "spesso incontro ragazzi che mi dicono di aver scelto storia o archeologia all'università perché seguivano i miei programmi fin da piccoli... la sento una grossa responsabilità".
Il ritorno di Giacobbo, a Freedom mostro l'Ufo di Mussolini
Dal 15/1 torna su Italia 1. 'Festeggio 25 anni di conduzione'