Cultura

Max Giusti, torna il Boss in incognito poi a teatro

Dal 4 marzo su Rai2 e poi il debutto di Bollicine

Redazione Ansa

"Questa volta qualcuno si incaz… ma dopo il Marchese del Grillo sono cambiato. A volte uno è troppo educato, invece le cose vanno dette. E quale migliore occasione per liberarsi di una platea che ha pagato il biglietto per venire a vedere proprio te?". Ride sornione Max Giusti, chiacchierando con l'ANSA alla vigilia di due appuntamenti importanti: la partenza del suo nuovo show teatrale Bollicine, al debutto il 7 marzo a Casale Monferrato (AL) e in tournée per tutta Italia fino a fine aprile, quando approderà sul palcoscenico del Sistina di Roma; e, proprio negli stessi giorni, il ritorno in tv, per la quinta volta alla guida di Boss in incognito, il docu-reality in onda su Rai2 dal 4 marzo. In programma tre prime serate, prodotte in collaborazione con Endemol Shine Italy, per raccontare altrettante aziende d'eccellenza italiane con tre boss che hanno accettato la sfida di lavorare per una settimana sotto mentite spoglie tra i propri dipendenti.
"Ogni volta è più difficile, perché il programma va bene e il rischio che ci riconoscano è sempre più alto", racconta Giusti, anche lui "in campo" al fianco del boss. "Questa volta siamo partiti da una realtà aziendale particolare - spiega - e dal prodotto italiano per antonomasia: la pizza. Ho anche imparato a farla. Anzi, con Boss in incognito mi sto attrezzando per un sacco di Piani B", scherza. Primo protagonista è infatti Alessandro Condurro, amministratore delegato de L'Antica Pizzeria da Michele in the world, realtà nata 150 anni fa nel cuor di Napoli e che ha saputo conquistare il mondo, oggi presente in tre continenti, con 680 dipendenti e un fatturato annuo di 100 milioni di euro. Nelle puntate successive, invece, si entrerà in un'azienda produttrice di jeans e nel mondo dei tartufi, "con una forte presenza di quote femminili tra i nostri Boss - prosegue Giusti - Il mondo del lavoro? Dopo la pandemia l'ho visto cambiare. Da una parte i giovani, soprattutto nelle grandi città, faticano a inserirsi. C'è una diversa consapevolezza del proprio tempo e a volte, sembra quasi meglio trovare un impiego on line o qualcosa di stagionale. Dall'altra, anche gli imprenditori sono in difficoltà: per aprire un ristorante, ad esempio, i costi e i rischi sono sempre più alti a fronte di guadagni che chissà se ne vale davvero la pena. Ma c'è anche chi dopo il Covid ha capito che il lavoro per lui era vita. Oggi partecipare a Boss in incognito è anche un momento di orgoglio, per mostrare a tutti cosa si è riusciti a costruire. Un sogno? Beh, sarebbe bellissimo realizzare una puntata dentro la Rai. Farei davvero il matto tra quegli studi dove ci sono maestranze che lavorano da una vita con capacità straordinarie". Intanto però Giusti si prepara ad alzare il sipario su Bollicine, il nuovo one man show scritto insieme a Giuliano Rinaldi, tra confidenze e confessioni. "Mi toglierò di dosso tutta la mascolinità tossica - racconta l'attore - Oggi si parla tanto dei grandi cambiamenti e delle donne che da sempre lottano contro la società patriarcale. Ma è diventata un po' una guerra dei sessi. Invece la società è cambiata anche per noi. Diamoci una mano. Un esempio? Ormai ha vinto la cultura di Masterchef: la più grande vergogna per un uomo è non saper cucinare - ride - Filo conduttore sarà poi il body shaming che ho subito io da ragazzino, ma senza piagnistei. È anche uno spettacolo contro tutti quei colleghi che si lamentano perché oggi, secondo loro, non si può più far ridere, ne' dire niente per il politically correct. È una delle più grandi stupidaggini si possano dire. Dimostrerò al pubblico che quella gabbia non esiste e, anzi, sono convinto che si può fare ridere chiunque, magari in maniera diversa. D'altronde perché per divertire mille persone, ne devo far stare male cinque?".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it