Cultura

Oprah Winfrey, 'ridotta alla fame per evitare lo shaming'

Regina dei media ha parlato del dimagrimento in uno speciale tv

Oprah Winfrey, 'ridotta alla fame per evitare lo shaming'

Redazione Ansa

(ANSA) - NEW YORK, 19 MAR - "Per decenni sono stata vittima di shaming e di umiliazione pubblica". Oprah Winfrey si è confessata in uno speciale tv, 'An Oprah Special: Shame, Blame, and the Weight Loss Revolution', parlando candidamente della sua esperienza alle prese con la perdita di peso e di come la forma del suo corpo è stata pane per i tabloid e i comici.
    "Devo dire - ha spiegato - che ho subito la vergogna che il mondo ha gettato su di me. Per 25 anni deridere il mio peso è stato uno sport nazionale". Ha poi citato un episodio in particolare che si verificò nel 1990, quando fu messa in copertina da Tv Guide per la lista delle star 'meglio e peggio vestite'. "Ricordo che all'inizio pensai, 'Oh, guarda, sono sulla copertina'. Ma poi leggo il titolo e Mr Blackwell, il trendsetter dell'epoca, mi definiva sformata e sgraziata. Sono stata ridicolizzata da ogni talk show notturno e sulle copertine dei tabloid per 25 anni".
    L'essere sotto i riflettori per il peso la portò ad avere un'ossessione per il suo corpo e a ricorrere a metodi estremi per perdere chili. "Nel tentativo di combattere tutta la vergogna - ha sottolineato - mi ridussi alla fame per quasi cinque mesi". Perse oltre 30 kg con una dieta liquida ma poi il giorno dopo ricominciò a prendere peso.
    Per circa un decennio, Oprah Winfrey è stata anche nel board di Weight Watchers, azienda che offre servizi per la perdita e il mantenimento del peso e il fitness. Quest'anno ha deciso di prendere strade diverse, è diventata testimonial di medicinali antidiabete che negli ultimi mesi si sono rivelati un'arma potente per combattere l'obesità.
    "Sono molto entusiasta di questo show - ha detto ancora - sullo shaming, le colpe e la rivoluzione nel dimagrimento. Sono entusiasta perché ho passato anni in questo business e io stessa sono stata oggetto di shaming. Voglio che le persone si sentano liberate e tutti coloro che soffrono per l'obesità devono sapere che non è colpa loro, è la loro mente". (ANSA).
   

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