Cultura

Patrizia Caselli, 'il mio amore con Bettino Craxi'

Conduttrice ultima compagna statista si racconta a Monica Setta

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 MAG - "Per amore di Bettino ho lasciato la tv e sono andata a vivere ad Hammamet. Ci siamo amati perdutamente, avevamo una capanna sulla spiaggia di Saloom dove arrostivamo cotolette e passavamo ore a baciarci con la scorta che restava distante a mezzo chilometro. Ero gelosissima, ma l'unica donna che ho temuto davvero è stata Moana Pozzi e non per il sesso, perché la passione tra noi era molto forte. Moana aveva un'intelligenza rarefatta e Craxi, delle donne, amava soprattutto la testa". Patrizia Caselli, attrice e conduttrice, ultima compagna di Craxi e con lui negli anni dell'esilio tunisino, racconta per la prima volta i dettagli di questo amore ospite di Monica Setta nella puntata di Storie di donne al bivio, in onda martedì 28 maggio alle 23 su Rai2.
    "Io e Craxi passavamo ore a guardare il tramonto con lo sguardo verso l'Italia - dice -. Già cinque anni prima di morire, alla metà degli anni '90, Bettino era preoccupato per il Paese che, diceva, aveva servito con tutto se stesso. Vivevamo divisi ma quasi ogni sera ad Hammamet veniva a vedere i Tg da me e poi mi portava a cena fuori, ma ci sono stati giorni in cui lui si metteva ai fornelli per me. Lo fece una volta anche a Roma. Arrivò a casa mia mentre ero al Costanzo show e mise sul fuoco un minestrone surgelato. Ma non aveva staccato l'allarme e tutto in casa si mise a suonare. Da Bettino - prosegue - mi sono sentita profondamente amata. Si preoccupava che il mio frigo fosse sempre pieno. L'autista mi portava a casa olio, pane, frutta e pesce. I momenti più belli li abbiamo vissuti proprio in Tunisia quando andavamo la sera al villaggio dei pescatori e restavamo in silenzio davanti al mare".
    Walter Chiari, suo compagno all'epoca, ricorda, aveva capito di lei e Craxi anni prima che si mettessero insieme. "Scrisse ad Anna Craxi una lettera in cui le diceva che io e il marito eravamo amanti. Bettino mi fece convocare nel suo ufficio a Milano. Era furioso. Non fu un colpo di fulmine, era corteggiatissimo dalle donne e io mi tenevo alla larga. Poi ci fu un improvviso bacio, lunghissimo e pieno di tenerezza. Se mi diceva ti amo? Non era il suo lessico abituale ma dopo anni ad Hammamet mi confessò di non poter fare a meno di amarmi".
    (ANSA).
   

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