Cultura

Vittoria Schisano Transgender e madre, in La vita che volevi

La serie Netflix di Ivan Cotroneo, contro stereotipi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 MAG - La protagonista è una donna forte e fragile allo stesso tempo ma contro i luoghi comuni. "Uno dei rischi era quello di cadere negli stereotipi, qui parliamo di una persona affermata, di successo, ma che certo ha un passato. Una donna come tante, che può sbagliare, che può fare cose di cui si pente, ma è forte". Dal 29 maggio su Netflix arriva la serie in 6 puntate 'La vita che volevi', creata e scritta da Ivan Cotroneo e da Monica Rametta e diretta dallo stesso Cotroneo. La produzione è a cura di Massimo Del Frate, Head of Drama per Banijay Studios Italy. Protagonista Vittoria Schisano nel ruolo di Gloria: "Vittoria porta verità al personaggio, anche se non mi sono ispirato - spiega Cotroneo nel corso della presentazione nella sede romana di Netflix in via Boncompagni alla presenza di tutto il cast e della produzione - alla sua storia, non ho neanche letto la sua autobiografia, sono due donne diverse". Si è deciso di puntare su un profilo ancora non esplorato nella serialità, quello di una donna transgender. È l'occasione per accendere una luce su una realtà poco raccontata. La vita di Gloria viene sconvolta dall'arrivo di Marina (Pina Turco), sua amica ai tempi dell'università a Napoli, prima che Gloria iniziasse il suo percorso di transizione. La rivelazione che accende la serie arriva subito: Gloria è il padre biologico — e ora madre — di un ragazzo che ha 15 anni. Nel cast anche Giuseppe Zeno (Sergio), Pina Turco (Marina), Alessio Lapice (Pietro) e Nicola Bello (Andrea), oltre a Bianca Nappi, Francesco Pellegrino e Bellarch.
    "La Vita che Volevi è una storia di legami, amicizia e scoperta, che racconta della felicità che crediamo di volere ma anche di quella che ci sorprende" fa notare Vittoria Schisano.
    "Ivan ha detto che portavo verità a questo personaggio. Quando ho iniziato a lavorare, vent'anni fa, non riuscivo a riconoscermi in nessuna storia. La donna transgender era sempre una sex worker o un'emarginata, bullizzata, o peggio".
    La serie, in 6 episodi, è ambientata tra Lecce, il Salento e Napoli. Schisano tiene a sottolineare l'importanza del premio alla miglior attrice assegnato a Cannes a Karla Sofia Gascon, ovvero la prima transgender a ottenere questo riconoscimento nella storia del Festival francese. E anche del suo messaggio a tutte le attrici come lei che "spesso hanno bussato porte che non si aprono". (ANSA).
   

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