Cultura

Dario Bellezza raccontato su Sky Arte da chi lo conosceva bene

Bellezza addio, parlano da Barbara Alberti a Franco Cordelli

Redazione Ansa

Bellezza, addio è un documentario di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese che celebra la vita di Dario Bellezza, poeta italiano morto di Aids il 31 marzo 1996.
    Primo scrittore dichiaratamente omosessuale in Italia, Bellezza ha frequentato i più grandi autori della letteratura italiana del suo tempo, tra cui Sandro Penna, Alberto Moravia ed Elsa Morante; segretario personale di Pier Paolo Pasolini, che l'ha lanciato nel mondo della letteratura come miglior poeta della nuova generazione, ha avuto il coraggio di mettere nei suoi versi l'io e le sue passioni, e per questo è stato definito a lungo "poeta maledetto". Il film, in esclusiva su Sky Arte sabato 29 giugno alle 21.15, in streaming solo su Now e disponibile anche on demand, ne ricostruisce con sensibilità tutte le sfumature, attraverso le sue parole: "Oggi c'è una vera inflazione di poeti, consiglio vivamente a queste persone di andare dallo psicanalista"; o ancora: "Non ho saputo sfruttare la mia fama, sono sempre stato uno sconfitto"; e infine con i suoi versi: "Che peccato questa solitudine , questo scrivere versi ascoltando il peccatore cuore, sempre nella stessa stanza, con due grandi finestre, un tavolo e un lettino di scapolo in miseria".
    Nel racconto risuonano le risate di Barbara Alberti, che ne rievoca il carattere allegro e scherzoso, i fischi rivolti a Bellezza nel Festival Internazionale dei Poeti di Castelporziano, la rissa in tv con Aldo Busi, il clamore suscitato dallo scoop che mise in prima pagina il suo essere affetto da Aids facendolo sprofondare nello stigma sociale; ma il film raccoglie anche i ricordi d'infanzia e il suo rapporto con la madre Ada, ripercorre le case romane dove ha abitato in compagnia degli amati gatti e ricorda il senso di comunità vissuto da un folto gruppo di intellettuali a Roma negli anni 80, "l'ultimo tempo della libertà", secondo Barbara Alberti; un tempo di cui Elio Pecora ricorda il bollore nato del dopoguerra e poi raffreddatosi, "la passione di esistere, portarsi addosso una vocazione, un demone dell'arte al quale si deve obbedire, nonostante tutto".
    Tra i tanti contributi, quelli degli amici Renzo Paris e Franco Cordelli che ricordano il poeta dai tempi dell'Università fino agli anni maturi. Nichi Vendola racconta con commozione il valore profondo che ebbero i versi di Bellezza nella sua gioventù e il trauma collettivo che fu l'Aids; Maurizio Gregorini e Fiammetta Jori ricostruiscono gli ultimi mesi di una vita tutta spesa nel "sacerdozio della poesia", mentre il collezionista Giuseppe Garrera svela alcuni documenti tratti dall'archivio privato del poeta che, messo all'asta, lo Stato non ha voluto compra
   

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