Cultura

Palombelli, 'tante novità per la 40/a edizione di Forum'

Arriva Anna Maria Bernardini de Pace. Da lunedì su Canale 5

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 08 SET - Da undici stagioni al timone di Forum c'è Barbara Palombelli, presenza fissa della storica trasmissione giudiziaria in onda sulle reti Mediaset da ben 40 anni: in onda dal 29 settembre 1985, è stata declinato in 9.908 puntate originali (la 10millesima è prevista nel gennaio 2025).
    Alla vigilia della nuova edizione, al via lunedì 9 settembre alle 11 in diretta su Canale 5, la giornalista racconta in una conversazione con l'ANSA alcune novità del programma che ha aperto a temi di sempre più stringente attualità.
    Le repliche sono andate avanti anche in estate ottenendo ottimi ascolti, e Forum torna alle 11 facendo da traino anche al Tg5. Quali saranno i principali temi delle puntate? "Le storie di Forum - risponde Palombelli - arrivano dal pubblico! Ci regalano ogni giorno le loro vicende. Quest'anno metteremo l'accento sui diritti delle persone più fragili, in particolare ci occuperemo delle persone con disabilità. Ci sono tante leggi ma la burocrazia spesso allontana e non aiuta...".
    Ci sarà una nuova scenografia? "Sì, sarà più leggera e - spero - gradevole. Ma senza cambiare una struttura che dopo 40 anni fa parte dei salotti degli italiani. E dopo dodici anni la sento come casa".
    Si è parlato dell'arrivo dell'avvocato istruttore e poi nella squadra dei giudici della rinomata Annamaria Bernardini De Pace.
    Da lei cosa si aspetta, e quale sarà il suo ruolo? "Entra nella squadra di Forum con la sua passione. Mi aspetto molto da lei, ma naturalmente anche dalla 'nazionale' che ci ha fatto vincere in questi anni! Quali sono i temi che appassionano di più il pubblico? Numero uno? Adulterio... numero due? Eredità e matrimoni". A Forum trattate molti casi di famiglia, e di minori.
    Sembrano aumentare i casi di cronaca violenta con protagonisti giovanissimi, gli ultimi sono senza movente.
    "Il conflitto con la famiglia si acuisce in mancanza di alternative: noi ragazzi vivevamo fuori casa, nei miei ricordi i genitori li incontravamo a tavola. I tre anni di pandemia e le convivenze totali legate a nuovi modelli familiari mi sembra stiano esasperando i conflitti. Vivere davanti ai videogiochi non è come giocare in cortile o ai giardinetti con gli altri".
    (ANSA).
   

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