(ANSA) - BOLOGNA, 11 SET - Non solo il grande tennis azzurro,
coronato dalla conquista della Coppa Davis, ma una vita da jet
set, i viaggi e le avventure con le grandi star del cinema come
Marcello Mastroianni e Charlton Heston e tante amicizie
femminili tra cui Brigitte Bardot, Virna Lisi, Anita Ekberg,
Licia Colò. È una vita da romanzo quella di Nicola Pietrangeli,
che oggi ha festeggiato i suoi 91 anni a Bologna dove ha
presentato al Tennis Club Giardini Margherita il biopic "Nicola
vs.
Andrà in onda su Rai 3 domenica 15 settembre alle 23.15.
In un'ora di racconto si intrecciano ricordi, aneddoti,
testimonianze esclusive di amici e familiari e persone care al
grande campione. I particolari inediti della vita di Pietrangeli
sportivo si mischiano alla sua figura di protagonista della
Dolce Vita.
Con un sorriso accattivate e la battuta pronta, Pietrangeli
ripercorre passo passo le tante tappe della sua carriera sulla
terra rossa e le avventure fuori dal campo. "In tanti mi dicono
'se ti fossi allenato di più avresti vinto di più'. È vero, ma
mi sarei divertito molto meno", racconta il mito del tennis
azzurro, che ricorda come alla sua epoca gli sportivi non
venissero pagati "triliardi come adesso". "La mia vita
effettivamente è stata bellissima - aggiunge - e le tante cose
fatte fuori dal campo sono state possibili proprio perché si
giocava anche per divertimento. Oggi giustamente non giocano per
divertimento, ma per la grande gloria e i grandi sogni".
"Questo documentario è un ritratto piuttosto anomalo di una
carriera agonistica eccezionale, fatta di grandi primati ancora
imbattuti, ma soprattutto di un uomo straordinario - dice
Fabrizio Zappi, direttore di Rai Documentari -. Come campione
sportivo non si allenava, pensava più al divertimento rispetto
alla forma fisica, frequentava celebrità, attrici, donne famose.
Ne emerge un ritratto molto divertente, ma anche bizzarro e
sopra le righe, ma di grande intrattenimento". (ANSA).
Atleta, vip, uomo, Rai Doc presenta 'Nicola vs. Pietrangeli'
Su Rai3 il ritratto del mito del tennis italiano