Cultura

Su Sky il docu 'Brandy Hellville, l'inferno del fast fashion'

I danni all'ambiente e lo sfruttamento all'interno del marchio

Redazione Ansa

Un documentario Hbo mette in luce i danni all'ambiente e il sistema di sfruttamento all'interno del marchio di abbigliamento per adolescenti Brandy Melville.

All'inizio degli anni 2010 possedere un capo di abbigliamento "taglia unica" Brandy Melville era diventato un obiettivo irrinunciabile per le ragazze in tutto il mondo, pur promuovendo standard di bellezza impossibili. Nonostante il nome, il marchio è stato creato in Italia nel 1994, da Stephan e suo padre Silvio Marsan. Dopo l'apertura del primo negozio a Los Angeles nel 2009, è cresciuto fino a raggiungere, solo nel 2023, un fatturato di 212,5 milioni di dollari, con una trentina di negozi negli Stati Uniti e 90 punti vendita in tutto il mondo.

Il documentario Hbo, Brandy Hellville - L'inferno del fast fashion, in esclusiva su Sky Documentaries il 14 settembre alle 21.15, in streaming solo su Now e disponibile anche on demand, realizzato dalla pluripremiata regista Eva Orner, svela il lato oscuro di questo impero, il cui assetto produttivo "one size" spinge le giovani clienti a consumare di più, spendendo poco per capi realizzati da una manodopera sottopagata; grazie ad una accurata indagine, la regista australiana ha raccolto testimonianze su pratiche di lavoro discriminatorie e su come i tessuti scartati finiscano per inquinare le discariche e le acque di tutto il mondo. Dal microcosmo di questo marchio, questo documentario, girato in gran parte a Prato, ricorda ancora una volta come il fast fashion sia una questione globale alla quale non si può restare indifferenti.

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