(ANSA) - ROMA, 14 OTT - "Mia figlia Diana ha lasciato la
comunità e per una settimana è tornata a casa. Mi hanno detto
che non ero una buona madre a fare così, ma sapevo che per Diana
stare con me era essenziale.
Sua figlia Diana Schivardi era finita in un giro di
tossicodipendenza ed era stata fermata dalla polizia, poi
convinta dalla mamma a entrare in comunità. "Sta facendo piccoli
passi verso la rinascita ma è tutto molto difficile - dice
Bengala - Ci sono giorni in cui mi sembra che il percorso sia
finito e altri che non si veda mai la fine del tunnel. Mia
figlia ha sofferto molto per la mia separazione dal padre. La
ricordo una volta, piccolina, che aspettavamo il papà. Quella
volta non venne e lei ci rimase molto male. Mi disse, 'mamma
secondo me non mi vuole bene'. Quando da grande cominciò ad
avere problemi, malesseri, disturbi nell'alimentazione, avrebbe
avuto bisogno di una figura paterna. Diana ha sempre sentito un
grande vuoto nel cuore".
Per la prima volta Nadia Bengala rivela poi a Monica Setta di
avere sofferto lei stessa di disordini alimentari da ragazza.
"Sono stata bulimica, come molte ragazze all'epoca - dice -
Nella mia vita ho sofferto tanto, come donna e come madre, ma ho
sempre anteposto mia figlia a tutto il resto. Avrei potuto fare
di più nella carriera, non ho mai sgomitato, ma quando ho deciso
di separarmi dal padre di Diana ho lavorato sodo perché sapevo
che quel divorzio avrebbe significato anche per lei un cambio di
vita. Andava in un asilo privato, la portai in una scuola
pubblica per risparmiare. Ma la mia presenza l'ha sempre avuta".
(ANSA).
Nadia Bengala, mia figlia in comunità, un dolore devastante
L'ex Miss Italia si racconta a Storie di donne al bivio weekend