Realizzare una storia sulla boxe "ma anche sulla trappola del successo, sulla difficoltà di lasciare quando si è all'apice. Siamo partiti dalla volontà di un racconto dove perdere voleva dire vincere".
Un sodalizio, quello tra i due attori, iniziato quando erano ancora bambini sul set della soap messicana Un amore di nonno (1992), passata per il palcoscenico e che ha avuto come prima prova da protagonisti al cinema Y tu mamà tambien di Alfonso Cuaron. "Siamo cresciuti tutti e due in un contesto teatrale, la nostra amicizia si è forgiata insieme al lavoro. Ci hanno unito una disciplina, un rigore, ma anche l'amore per le sfide, una follia, un'audacia molto speciali - spiega Bernal, protagonista alla Festa del cinema di Roma anche di una masterclass-. Diego mi dice spesso che non oserebbe fare certe cose se non le facessimo insieme e a me succede solo stesso. E' raro mantenere un'amicizia come la nostra in quest'ambiente. Invece per noi si è rafforzata, è migliorata e continua a crescere. Ha contato molto anche che le nostre madri si volessero molto bene, ci hanno permesso di unire amicizia e lavoro". Sempre con Diego "abbiamo scoperto il cinema e il cinema ci ha scoperto. Lo consideravamo molto distante ma sul set di Y tu mamà tambien, Alfonso è stato molto aperto con noi, ha sempre risposto a tutte le nostre domande, abbiamo imparato così tanto".
Creatori insieme di due società di produzione oltre che cointerpreti e motori di molti progetti, hanno dato vita a Maquina quando "un altro film a cui stavo lavorando sulla boxe alla fine non si è fatto. Questo è uno sport che amo molto, lo pratico da anni, e l'avevo da poco raccontato con un documentario su Chavez". Protagonista della storia è Esteban 'La Máquina' Osuna ( Bernal) pugile che dopo una rovinosa sconfitta, si trova a ritornare alla vittoria e al titolo grazie all'impegno del suo manager e migliore amico Andy Lujan (Diego Luna), tanto istrione quanto ossessionato dalla paura di invecchiare. La proposta di un nuovo match evento svela la rete di accordi sottobanco e misteri sulla quale è stata legata (a sua insaputa) la carriera di Esteban, alle prese anche con i suoi demoni. Un mondo pericoloso anche per la famiglia de pugile, e in particolare per la sua ex moglie Irasema (Eiza Gonzalez), giornalista sportiva. "Abbiamo sempre saputo di voler raccontare un pugile in decadenza, perché sappiamo che i boxer proprio quando si avvicinano al ritiro, cominciano a fare più soldi". La boxe "è uno sport nobile ma richiama anche certi meccanismi dello star system, muove un circo di soldi e interessi". Bernal e Luna volevano parlare "di una fuga dal successo in una società che va in direzione opposta, nella quale si pensa a non perdere il proprio status, ma nella vita i confini tra vincere e perdere sono molto più labili".
Bernal, il mio pugile che vince quando perde
Alla Festa di Roma per la serie 'Maquina' e una masterclass