Cultura

Missione Perù, su Focus la caccia a una mega-balena fossile

Doppio speciale in prima serata a cura di Luigi Bignami

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Da Malpensa a Lima e poi, ancora in viaggio, su tre fuoristrada stracarichi di materiali e vettovaglie sufficienti per una decina di giorni. L'arrivo nel deserto in piena notte: isolati dal mondo, nessun confort.
    Nebbia al mattino, vento costante di giorno. Povere finissima e notti freddissime. Volpi del deserto, avvoltoi, scorpioni, ragni. Albe e lune straordinarie, compresa un'eclissi.
    È una full immersion nella ricerca e nell'avventura il reportage 'Missione Perù: alla ricerca del gigante perduto', dal deserto di Ica, realizzato in collaborazione con il ministero dell'Università e della Ricerca, a cura del giornalista e divulgatore Luigi Bignami, in onda il 25 ottobre e il 1 novembre, alle 21.20, su Focus, la rete diretta da Marco Costa.
    Il docufilm racconta la caccia a una mega-balena fossile in un'area costiera nella parte centrale del Perù. Con Bignami, l'operatore e regista Gianluca Gulluni.
    I ricercatori affondano le mani tra sabbia e rocce. I più giovani tengono scrupolosamente traccia sui loro taccuini, di quanto emerge dalla terra. Il ritrovamento di un dente di squalo, ne illumina i racconti. La sera, nei momenti di relax si parla italiano, spagnolo, inglese. L'équipe italo-peruviana è composta da diciassette persone: Giovanni Bianucci, Alberto Collareta, Giulia Bosio e Francesco Nobile, dell'Università di Pisa; Elisa Malinverno, dell'Università Milano-Bicocca; Claudio Nicola Di Celma, Marco Ferretti, Marco Materazzi e Stefano Mazzoli, dell'Università di Camerino; Walter Aguirre e Rafael Varas-Malca, dell'Universidad Nacional Mayor de San Marcos di Lima.
    Nel gruppo, anche il leggendario Mario Urbina Schmitt, considerato tra i migliori paleontologi al mondo, anche se non ha mai completato il liceo (una troupe Bbc, intanto, sta girando un documentario su di lui): undici anni fa, l'Indiana Jones del deserto peruviano ha trovato dodici vertebre, quattro costole e il bacino del Perucetus Colossus. Figura super cool, sigaretta sempre accesa, cammina grazie all'ausilio di un bastone e vive in una casa di fango, che ha interamente dipinto con i suoi ricordi di fossili, scoperti nell'arco di una vita. E, fuori dall'abitazione, resti di rara bellezza di un predatore marino.
    Tra reperti sempre più stupefacenti - l'entusiasmo dei ricercatori diventa contagioso: una passione che giustifica anni di studi e sacrifici -, l'obiettivo di Urbina e del team resta il cranio del Perucetus Colossus. La ricerca del teschio dell'animale più pesante di tutti i tempi - poteva arrivare a 340 tonnellate: una sua sola vertebra pesa più di 100 chili - è una vera e propria sfida. Il giga-cetaceo tra i 37 e i 39 milioni di anni fa nuotava placido nel popoloso oceano che oggi è il deserto di Ica. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it