Otto giorni per informare e sostenere la ricerca sul cancro. Dal 3 al 10 novembre la Rai torna con la campagna Airc "La cura si chiama ricerca". Un appuntamento che va avanti da 29 anni e che nel 2024 vedrà l'impegno di tutta la "macchina distributiva", come ha spiegato l'amministratore delegato, Giampaolo Rossi, coinvolgendo tv, radio, testate giornalistiche, web e social. Se ne è parlato oggi nel corso della presentazione del progetto a viale Mazzini, a Roma. Ci si dovrà dunque aspettare momenti di lotta alla disinformazione e alle fake news sul cancro, ma anche "di avvicinamento del mondo dello spettacolo ai grandi temi del nostro tempo", ha proseguito Rossi.
Attraverso questo tipo di campagne negli anni sono state raccolte donazioni "per oltre 148 milioni di euro", ha ricordato il presidente della Fondazione Airc, Andrea Sironi, "che hanno finanziato la migliore ricerca in modo meritocratico e trasparente". Tra il 2010 e il 2020, in Italia "il numero di coloro che hanno superato con successo il cancro è salito di più del 50%", ha proseguito, anche se lo scorso anno ci sono state circa 395mila nuove diagnosi di tumore, più di mille al giorno.
Telegiornali, radiogiornali, programmi tv lanceranno messaggi a favore della ricerca. Persino Rai Gulp manderà in onda delle pillole per sensibilizzare i più giovani. Tra i momenti clou, la puntata finale di Tale e Quale Show di venerdì 8: "Anche quest'anno il premio in denaro andrà all'Airc, ma pure la raccolta fondi sarà fondamentale", ha detto Carlo Conti, in collegamento da Firenze. "Ancora non ne abbiamo parlato con Paolo Bonolis, ma sicuramente anche lui si farà portavoce per lanciare il numero" per le donazioni. Tra i momenti distribuiti nel corso del programma, un incontro con i rappresentanti della Fondazione: "i nostri ricercatori sono disponibili anche alla divulgazione - ha detto la direttrice scientifica della Fondazione, Anna Mondino - e la collaborazione con Rai si avvale di questa disponibilità". "La mia è una famiglia di volontari", ha poi raccontato Margherita Granbassi, ambasciatrice Airc dopo una vita da volontaria. Per lei il tema della prevenzione del cancro si collega a quello della sostenibilità: "Le sigarette sono la causa di maggior rischio di incorrere nel tumore al polmone - ha detto - per produrne una si consumano più di tre litri d'acqua e il 45% dei rifiuti in mare sono composti da sigarette".
Tutti sono colpiti dal cancro, direttamente o indirettamente. Hanno parlato delle proprie storie, oltre a Carlo Conti, anche Stefano Coletta (direttore di Rai Distribuzione) e il telecronista Alessandro Antinelli. "Ho perso mia mamma per un tumore - ha detto Antinelli - ma grazie all'immunoterapia me la sono goduta per qualche mese in più. Spero che grazie alla ricerca ci sia un figlio che si può godere di più la sua mamma". Anche il calcio scenderà in campo a favore di Airc con l'iniziativa "Un gol per la ricerca", sia durante il weekend di campionato che in occasione della partita Italia-Francia del 17 novembre. La campagna Airc fa parte di un progetto di "contaminazione del tema della salute in tutti i contesti", informativi e non, del servizio pubblico, come ha chiarito Coletta, parlando anche dei prossimi obiettivi della Rai. Si "rafforzerà l'offerta monografica" di tipo scientifico, ha aggiunto, ma si porterà "questo tema anche negli spazi più popolari, dove si balla o si canta, perché spesso l'immersione in contesti distanti e più superficiali può portare speranza e informazione nelle famiglie".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it