(ANSA) - ROMA, 01 NOV - "Io e Vittorio ci eravamo
riavvicinati quando lui è stato in coma. Guarito, mi chiamava
tutte le notti prima di andare a dormire.
"Vittorio - racconta Rusic - mi ha ferito più con i fatti che
con le parole e ho deciso di mettere in pausa anche quella
vicinanza affettiva che avevo sviluppato quando era stato molto
male".
Parla poi del nuovo fidanzato Cristiano, di trent'anni più
giovane. "Non conosco i suoi genitori - dice -. Non mi ha mai
chiesto di sposarlo perché sa che sono ben consapevole del fatto
che la nostra storia avrà un termine. È giovane e vorrà dei
figli. Viviamo insieme, ma io so che un giorno finirà. Ma tra
Cristiano e Vittorio ci sono differenze profonde. Cristiano è
delicatissimo e non ha mai detto una parola contro di me". E
ancora: "Con Vittorio potevamo restare insieme per sempre, ma
sul rispetto io non transigo. Quando decisi di separarmi trovai
l'ufficio chiuso e la security che mi impediva di entrare in
azienda. Da quel momento il telefono smise di squillare e tutti
quelli che avevo lanciato sparirono nel nulla perché non ero più
la signora Cecchi Gori. Non mi sono fatta abbattere, sono
ripartita da sola e ce l'ho fatta. Non mi pento di niente".
(ANSA).
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