La vita, le scelte, le paure dietro il lavoro del magistrato. Insomma, l'umanità oltre la professione. È quella raccontata nel nuovo programma della seconda serata di Rai 3 condotto da Cesare Bocci. Il titolo: 'Magistrati', appunto. Sei puntate per ascoltare i racconti dei protagonisti di alcuni dei più grandi casi giudiziari della storia italiana con una chiave di lettura più personale. Un "programma in linea con la funzione del servizio pubblico", ha spiegato il direttore di Rai Approfondimenti, Paolo Corsini, nel corso della conferenza stampa a viale Mazzini, a Roma.
"Vogliamo portare in evidenza l'impegno e il sacrificio personale di uomini e donne che hanno deciso di dedicare la loro vita alla tutela dei nostri diritti e alla giustizia nella società", ha aggiunto, "coniugando il linguaggio true crime con il racconto di una delle professioni più complesse e meno conosciute del nostro tempo, quella del magistrato, autorevole ma estremamente delicata perché dispone della nostra vita". Un'impresa, soprattutto in tempo di grandi polemiche sulla magistratura. Il programma ha avuto "una gestazione molto lunga, non abbiamo deciso oggi" di farlo, ha proseguito Corsini, ribadendo che non c'è "nessuna mitizzazione del personaggio ma, anzi, una demitizzazione ed esaltazione della sua umanità". In ogni caso, ha commentato, "ben venga se il pubblico vuole vedere di cosa parliamo" proprio a partire dal così aspro dibattito politico, "che ha tutta la sua legittimità ma spetta ad altri". Quanto all'Anm, "non c'è stata nessuna interlocuzione, e comunque non è l'organo adeguato", ha chiarito Corsini.
Cesare Bocci ha poi detto che "il progetto è assolutamente indipendente dai vari organi, ai quali comunque è stato comunicato che ci stavamo occupando di questo tema. Non c'è stata nessuna ingerenza o nessun tipo di consiglio o indirizzo da parte di nessuno".
Dal procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido che, insieme al procuratore Maurizio De Lucia, ha coordinato le operazioni per la cattura di Matteo Messina Denaro, fino a Federico Frezza, oggi procuratore di Trieste, che segue il tema della Rotta Balcanica, il programma racconterà anche chi ha indagato sulla mafia in Emilia-Romagna, sull'omicidio di Meredith Kercher e su quelli delle Bestie di Satana. Alla vigilia del 25 novembre - Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne - ci sarà anche una puntata speciale in cui si parlerà di femminicidi. La puntata di Frezza è stata registrata prima del "caso Albania", ha detto Bocci rispondendo alle domande dei giornalisti, e comunque "non ne avremmo parlato con lui perché non è l'obiettivo del programma. Quella dei migranti e dell'Albania è una situazione molto delicata sulla quale si stanno esprimendo la giustizia e la politica". In ogni caso, "ogni magistrato avrà la sua idea politica, ma non ci interessava sapere questo - ha aggiunto - ci interessava sapere come volevano portare avanti la loro vita nonostante il loro lavoro. Per esempio, Giuliano Mignini adesso ha aperto un dialogo per certi versi sorprendente con Amanda Knox". Quanto alla storia umana che l'ha più colpito, è stata quella di "Paolo Guido, che mi ha toccato molto in quanto padre, perché lui si è trovato da solo a crescere le sue figlie - ha concluso -. Trattando di mafia, sa benissimo a cosa va incontro, quanto sia pericoloso".
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