(ANSA) - ROMA, 15 DIC - "Molti anni dopo, di fronte al
plotone d'esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía avrebbe
ricordato quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva
portato a conoscere il ghiaccio". È il potente incipit di
Cent'anni di solitudine, testualmente riportato nelle prime
sequenze della serie targata Netflix tratta dal capolavoro,
uscito nel 1967, del premio Nobel per la Letteratura Gabriel
Garcia Marquez,
come patto di fedeltà sancito con lo spettatore.
I primi 8 dei 16 episodi sono disponibili sul gigante dello
streaming e sono già saliti in vetta alla classifica Netflix.
Opera che negli anni venderà più di cinquanta milioni di copie
nelle oltre 40 lingue di traduzione. Quarant'anni dopo la sua
pubblicazione (nel 1967) Cent'anni di solitudine venne
riconosciuto come il secondo libro più importante delle
letterature di lingua spagnola, dopo il Don Chisciotte della
Mancia di Miguel Cervantes. Una storia che trascende ed è
avvertita come universale, un racconto che sa essere ancora
attuale e incantare e magari ci si augura per chi non ha letto
il libro, riesca magari a essere questa serie se piacerà per i
più giovani un modo per incuriosirli e tirarlo giù da uno
scaffale di casa o correre in libreria visto che il Natale si
avvicina.
Sembrava impossibile portare in tv il romanzo di Gabo, e invece
la complessità di Macondo, il mondo magico esoterico e senza
tempo creato dello scrittore colombiano hanno preso visibilità e
colore. Un adattamento fedele sotto molti aspetti. Ma la serie
si prende delle licenze di sceneggiatura, accorcia, aggiusta, a
modo suo, perché questa storia deve essere adattata in modo che
abbia senso come prodotto televisivo diviso in episodi. Per i
puristi sarà divisivo, ma mantiene alta la parte onirica e
magica.
Un'opera con la storia di sette generazioni della stessa
famiglia, un secolo di narrazione e un uso delle parole che
rendevano ancora più difficile adattarla per lo schermo. Girata
in Colombia con attori colombiani.
I registi Alex García López (The Witcher) e Laura Mora (The
Kings of the World) si sono divisi la direzione degli episodi,
riuscendo a integrare nella quotidianità qualsiasi riferimento
all'onirico. Ogni componente della vita è inclusa in un disegno
più ampio, esattamente come in Marquez. Dalla solitudine del
titolo, vera tragedia e maledizione di famiglia, all'amore
sensuale, definito da José Aureliano come una peste. E la
tensione tra questi due sentimenti non abbandona mai i
protagonisti. (ANSA).
Cent'anni Solitudine debutta su Netflix e scala classifica
Serie dal capolavoro di Garcia Marquez, prima parte disponibile