ARIAFERMA di Leonardo Di Costanzo, al cinema dal 14 Ottobre distribuito da Vision tra i film più belli visti a Venezia 2021 al tema forte delle carceri, unisce un duetto attoriale, fatto piu' di silenzi che di parole, di grandissimo livello. A misurarsi, sono un Toni Servillo, felicemente contenuto dal regista, e un inedito Silvio Orlando credibile come villain, un galeotto senza muscoli, ma di rispetto.
Servillo fa poi notare come l'Italia ha il primato delle galere piu' affollate d'Europa, mentre Orlando sostiene che il cosiddetto 'film civile' e' qualcosa che andrebbe piu' praticato. "Il carcere di Mortana nella realta' non esiste - spiega il regista che ha fatto questo film anche con molti attori non professionisti ex detenuti- : e' un luogo immaginario, costruito dopo aver visitato molte carceri. Quasi ovunque abbiamo trovato grande disponibilita' a parlare, a raccontarsi; e' capitato che gli incontri coinvolgessero insieme agenti, direzione e qualche detenuto. Allora era facile che si creasse uno strano clima di convivialita' , facevano quasi a gara nel raccontare storie. Si rideva anche. Poi, quando il convivio finiva - continua Di Costanzo - , tutti rientravano nei loro ruoli e gli uomini in divisa, chiavi in mano, riaccompagnavano nelle celle gli altri, i detenuti. Di fronte a questo drastico ritorno alla realta' , noi esterni avvertivamo spaesamento. E proprio questo senso di spaesamento ha guidato la realizzazione del film: Ariaferma non e' un film sulle condizioni delle carceri italiane. È forse un film sull'assurdita' del carcere". (ANSA).
Ariaferma, Servillo-Orlando sfida tra le sbarre
Regia Di Costanzo, in sala dal 14 film su microcosmo carcere