(ANSA) - ROMA, 26 OTT - MASSIMO FINI, LA MODERNITA' DI UN ANTIMODERNO. TUTTO IL PENSIERO DI UN RIBELLE (Marsilio, 1070 pp, 24 euro) La destra e la sinistra? Il liberismo e il marxismo? Sono due facce della stessa medaglia, perché mettono al centro il lavoro, più che il benessere, la felicità.
"Elogio della Guerra" (1989) resta nel solco della critica all'uomo moderno, che ha perso ogni virilità, come conseguenza della scomparsa dall'esperienza e dall'immaginario collettivo della guerra, evento che ha accompagnato l'umanità in ogni epoca. 'Il denaro. 'Sterco del demonio'' del 1998 denuncia un sistema che ha puntato tutto sull'economia e ha fatto del denaro l'unico valore realmente condiviso: il 'Dio quattrino'. "Se questo Dio fallisce - spiega l'autore - non resta più niente, non rimane che il deserto". Con il terribile presagio: "un giorno non avremo più un futuro, nemmeno da immaginare. Ce lo saremo divorato". Poi si passa attraverso "Il vizio oscuro dell'Occidente" (2002) e "Sudditi. Manifesto contro la Democrazia" (2004), nei quali Fini denuncia la vera natura della nostra modernità, mossa da un autoritarismo che passa sopra la volontà del popolo.
Passa da qui l'attacco più potente alla cultura dell'Occidente, alla sua "pretesa totalizzante di omologare l'intero esistente al proprio modello, il cui involucro è legittimare la democrazia", in una parola alla globalizzazione.
L'aggressività dell'Occidente ha due facce: da un lato l'Occidente si percepisce come "cultura superiore"; dall'altro, per allontanare lo spettro del collasso finale, ha l'urgenza di appropriarsi delle fonti di energia e di conquistare altri mercati. Infine 'Il ribelle dalla A alla Z' del 2006, summa del suo pensiero. Costruito per voci, come un'enciclopedia, testimonia la sua insofferenza verso i miti e gli stereotipi. L'autore demolisce a uno a uno tutti i capisaldi della nostra società: la democrazia, l'economia, la tecnologia, la pretesa totalitaria dell'Occidente di ergersi a 'cultura superiore'. Mette a nudo le pesantissime ricadute che questo modello ha sulla nostra vita: nevrosi, depressione, alcolismo di massa, uso e abuso di psicofarmaci, droga. Allora qual è la soluzione? Fini non dà una risposta. Piuttosto esprime un auspicio: non resta che aspettare l'implosione, così le nuove ragioni potranno ricominciare da capo.
Massimo Fini, antologia di un ribelle
In 'La modernità di un antimoderno' l'opera del giornalista