(MICHAEL MORPURGO, LO SBARCO DI TIPS ,IL BATTELLO A VAPORE, PP. 176, EURO 16.
"La storia è un elemento fondamentale nella crescita dell'individuo, ci dice da dove veniamo. Chi non conosce la storia si perde. E' fondamentale sapere la nostra origine, la cultura a cui apparteniamo e a cui appartengono gli altri. Così si crea l'empatia di cui abbiamo tanto bisogno oggi. Viviamo in un mondo in cui è difficile che i giovani capiscano i vecchi, gli italiani gli inglesi e viceversa. E' tutta una questione di mettersi nei panni degli altri e davvero questo adesso è molto importante" ha detto lo scrittore inglese alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, dove ha presentato 'Lo sbarco di Tips' (Il Battello a Vapore), tradotto per la prima volta in italiano da Marina Rullo, con le illustrazioni di Michael Foreman.
Nel romanzo, destinato ai ragazzi dai dieci anni, racconta il D-Day, come è stato chiamato il giorno in cui gli Alleati sbarcarono sulla costa francese il 6 giugno 1944, attraverso il diario di una ragazzina di quasi dodici anni, Lily Tregenza, la cui principale occupazione è recuperare la sua gatta vagabonda, Tips. "E' fondamentale passare i ricordi di generazione in generazione per non dimenticare chi siamo" sottolinea lo scrittore, 74 anni, che vive nel Devon e nei suoi romanzi parla sempre di guerra. "Si scrive di cose di cui ci si interessa. La principale per me è la pace perchè sono cresciuto in una Londra bombardata. Era appena finita la seconda guerra mondiale e tutti parlavano di guerra. Sul camino di casa mia era appesa la foto di mio zio morto a 21 anni. Ho conosciuto solo la sua fotografia. Con i miei amici giocavamo nelle zone bombardate. Ho imparato anche che la guerra può distruggere le famiglie quando i miei si sono divisi. E' per questo che scrivo di guerra nei miei racconti, ma di guerra e riconciliazione. Non voglio mai glorificare" spiega.
Forte nelle sue storie anche il rapporto tra bambini e animali. "Io e mia moglie abbiamo creato un progetto di beneficienza nel Devon, fuori Londra, dove viviamo, per far conoscere ai ragazzi cresciuti in città la vita in campagna e finora più di centomila giovani hanno potuto vivere e lavorare nelle fattorie. E' un privilegio poter osservare il rapporto che si crea tra animali e bambini fatto di paura, rispetto e senso di sicurezza" racconta Morpurgo che ha nove nipoti ed è stato maestro elementare prima di diventare scrittore. "'La regola d'oro è non annoiare i bambini' mi disse un giorno mia moglie. E ho seguito il suo consiglio quando ho capito che i bambini si distraevano mentre raccontavo oralmente in classe delle storie più o meno classiche. Così ne ho inventata una mia e ha funzionato. La responsabile scolastica che la aveva ascoltata insieme ai bambini mi ha invitato a scriverla e la ha spedita a un suo amico editore" dice Morpurgo che così ha cominciato a pubblicare libri per bambini e ragazzi ma che parla di se stesso come "un raccontatore di storie" piuttosto che come di uno scrittore.
Morpurgo e lo sbarco di Tips
"La storia ci dice da dove veniamo, dimenticare è perdersi"
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