Cultura

Lilli Gruber, è tempo di dire 'Basta!'

Giornalista firma pamphlet contro "politica del testosterone"

Redazione Ansa

 LILLI GRUBER, 'BASTA! IL POTERE DELLE DONNE CONTRO LA POLITICA DEL TESTOSTERONE' (SOLFERINO, pp. 192 - 13,90 euro). Aggressioni scioviniste sul web, risse, stuðpri, omicidi. L'invisibilità delle donne, escluse dai ruoli decisionali. In una parola: il machiðsmo al potere. "E' tempo di dire 'basta'". Dalla scrivania di Otto e mezzo Lilli Gruber scende in campo, anzi, in libreria, con il suo ultimo lavoro, vero e proprio reportage dal fronte della battaglia per il potere femminile, che quel monito lo incide persino sul titolo in copertina: "Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone", edito da Solferino.
    "E' evidente, in questi tempi travagliati, che esiste un rapporto diretto tra suprematismo bianco, razzismo e machismo", denuncia lei. Ma attenzione. "Questa non è una battaglia femminista, come non è un libro contro i maschietti ma di giustizia, di democrazia - precisa presentando il libro - Un mondo costruito solo da uomini non può funzionare, anche per molti di loro". E per sgombrare subito ogni dubbio, prosegue: "La battaglia per la parità tra uomini e donne non è di destra né di sinistra. Anzi, siccome la nostra politica e le politiche hanno dato prova di saper fare battaglie bipartisan quando si tratta di donne, lancio loro un appello. Sono sicura che anche le parlamentari della Lega non possono essere favorevoli, ad esempio, a certi linguaggi sessisti quando i loro colleghi maschi si rivolgono a loro".
    E proprio dall'incontro con l'allora vicepremier, Matteo Salvini, parte la riflessione, ricostruendo nel libro quello scambio di battute alla vigilia di una puntata di Otto e mezzo.
    "Domani devo andare da Lilli Gruber: simpatia portami via", disse lui a un comizio. "Se le sue promesse elettorali sono così farlocche come il mazzo di fiori per me - replicò lei davanti alle mancate scuse - non sono messi tanto bene i suoi elettori".
    Da lì la Gruber parte per un viaggio nel modo sessista e maschilista che ha assediato e insultato la capitana Carola Rakete; delle donne che accusano Trump di molestie; o di Canan KaftancÕoğlu, responsabile regionale del Chp, condannata a oltre nove anni di carcere perché, dice, alle elezioni Erdogan "ha perso e noi abbiamo vinto. Perché sono una donna e i maschi misogini hanno paura delle donne". E ancora le calciatrici azzurre (ma non solo) che nonostante l'exploit ai Mondiali non sono considerate professioniste e non godono di nessuno dei diritti (o stipendi) dei loro colleghi maschietti.
    "Il problema è che invece noi ci ritroviamo a discutere del muscolo centrale che gli uomini non sanno controllare - prosegue la Gruber - È un dato di fatto. Le cose devono cambiare. Lo dicono anche i numeri". Nel libro ne riporta di emblematici.
    Come il 22% di giovani donne in più, rispetto ai loro coetanei, che vivono in estrema poverðððtà. I 200 milioni di bambine che hanno subito mutilazioni genitali. Le 39 nazioðni dove la legge ereditaria non è uguale per figli e figlie o i 49 paesi dove non esiste una norma sulla violenza doðmestica. Mentre ogni tre giorni si piange un femminicidio in Italia. E ancora, "a chi appartiene il terreno coltivabile sul pianeta? - chiede - Alle donne, per il 13%", mentre per la FAO se le donne se avessero parità di accesso alle riðsorse produttive i raccolti potrebbeðro aumentare di quasi un terzo. Senza contare che il 75% del lavoro mondiale non retribuito è svolto da donne (McKinsey ne calcola il valore in circa 10 trilioni di dollari), mentre le aziende con cda anche femminile contano il 20% in più di profitto e se l'intero pianeta accelerasse sulla via verso la parità di genere, nel 2025 la crescita del Pil globale sarebbe di 12 trilioni.
    Tre le proposte da mettere in atto subito. "La tecnologia a servizio delle donne, contro la violenza - scrive la giornalista - Tolleranza zero per la volgarità, sui social come in strada.
    Quote rosa: vere e ovunque". E qualche consiglio per le ragazze, a partire da "non abbiate paura del potere". Anzi, "dopo aver ben studiato il campo di gioco, andate a prendervi ciò che vi spetta. E studiate. Sempre, tutto, un sacco. Il lato positivo dell'intollerabile lassismo di questi tempi è che incontrerete uomini impreparati. Autocompiaciuti. Rilassati. Hanno dalla loro millenni di storia in cui sono stati ascoltati solo in quanto maschi".
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it