(ANSA) - ROMA, 19 GIU - FULVIO ERVAS, LA GIUSTIZIA NON È UNA
PALLOTTOLA (MARCOS Y MARCOS, PP 320, EURO18). Torna l'ispettore
Stucky di Fulvio Ervas e ci riporta, a 4 anni dall'ultima
indagine, sulle colline del Prosecco nel nuovo romanzo 'La
giustizia non è una pallottola', in libreria il 29 giugno per
Marcos y Marcos.
"Erano 4 anni che non facevo uno Stucky. Dopo la pandemia
avevo bisogno di tornare a un personaggio ironico che detesta la
violenza e cerca di raccontare con ironia questa Regione, il
Veneto. Il tema fondamentale sono le questioni ambientali di cui
sono appassionato" dice all'ANSA Ervas, 67 anni, scrittore che
non ha mai smesso di insegnare chimica e biologia nei licei e
ora è arrivato il momento della pensione. "Alla scuola sono
affezionato, mi piace ancora, vedi il mondo che cambia. Ora mi
dedicherò unicamente alla scrittura" racconta.
Dopo l'interpretazione di Battiston, Stucky è cambiato:
"averlo visto fisicamente mi ha condizionato. Quando scrivevo,
dopo il film, mi comparivano davanti la fisicità e lo sguardo di
Battiston. Stiamo lavorando sui libri con Stucky per
trasformarli in un materiale narrativo seriale televisivo.
L'ispettore ci dice che la terra è la barchetta su cui
navighiamo ma se la buchiamo tutto va a fondo. Il volto per me
resta quello di Battiston" spiega Ervas.
In 'La giustizia non è una pallottola', nono romanzo con
l'ispettore, lo scrittore mette a confronto i due tipi di
imprenditori tipici del Veneto: "quelli che amano la bellezza,
che investono nel territorio, si arricchiscono ma donando
bellezza. Un po' marginali, i vecchi imprenditori del Veneto. E
poi i coccodrilli, gli squali di superficie, quelli che
mangiano cemento, che considerano il territorio tutto loro. Un
po' volgari, intrallazzati con la politica" dice.
Nel romanzo troviamo il signor Giustinian, imprenditore
curioso e cercatore di bellezza, con una villona sulle colline
del Prosecco dove avviene un omicidio e torna a galla il vecchio
assassinio di un ragazzo, avvenuto in una cava 13 anni prima.
Sulla piana, tra i campi di grano, compaiono spaventapasseri con
la maglietta insanguinata che prima sembrano una burla e invece
è un invito con minaccia a riaprire il caso.
"L'emblema è la bellezza e dietro c'è la storia di una cava
di ghiaia espressione del territorio violato. Stucky è molto
frizzante ma i temi sono seri" spiega Ervas che si è ispirato "a
figure di imprenditori veri del Veneto che è la Regione in cui
si cementifica di più. Se vogliamo avere un futuro dobbiamo
smetterla di mettere cemento ovunque. Tutto il territorio
italiano è aggredito, ma le forze delle grandi economie sono
giganti" sottolinea l'autore di questo romanzo di denuncia. "I
campi di grano con gli spaventapasseri insanguinati hanno un
valore simbolico , pensiamo all'Ucraina. Io detesto il sangue e
uso l'ironia. Stucky prende in giro la borghesia trevisana e il
mondo" spiega.
Nel prossimo libro Ervas vuole raccontare 'Come salvare mio
nipote dalla guerra'. Il conflitto in Ucraina è brutale, una
cosa da prima guerra mondiale con bombardamenti sui civili,
città rase al suolo. E' distopia" dice lo scrittore che ha un
nipote di 7 anni che vive in Spagna e ogni mattina gli racconta
2-3 minuti di una storia che inventa insieme a lui. (ANSA).
Fulvio Ervas, torna Stucky e smaschera gli imprenditori veneti
Il nono romanzo con l'ispettore e si lavora per farne una serie
