ALBERTO PALLOTTA E ANDREA PERGOLARI 'FRANCO E CICCIO, STORIA DI DUE ANTIEROI' (SAGOMA EDITORE, PP 496, EURO 28,00) "Noi non andavamo al cinema, però, come ce capitava in televisione 'na cosa de Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, stavamo lì co' Pierpaolo e ridevamo come pazzi", ha detto Ninetto Davoli a proposito del duo comico di 'antieroi' come Andrea Pergolari e Alberto Pallotta li intendono nel libro appena uscito e a loro dedicato. Francesco Ingrassia, detto Ciccio avrebbe compiuto 100 anni il 5 ottobre.
Quella cultura popolare che si ferma a un passo dalla speculazione intellettuale, che - scrive Pergolari, uno dei due autori - racconta la condizione umana senza altra motivazione se non quella del racconto stesso, della volontà di trovare un terreno di condivisione per storie, lacrime e risate. Un racconto che nell'attenzione suprema al dato concreto, arriva lo stesso all'assoluto. Per intuizione, affinità. Franco Franchi e Ciccio Ingrassia hanno avuto pochissime certezze nella loro vita artistica (e, di riflesso, privata): recitare, avere successo per garantirsi la sopravvivenza quotidiana, far ridere (Franco, soprattutto), verificare la consistenza delle proprie ambizioni (Ciccio, soprattutto). Facevano spettacolo con passione totalizzante e anche per questo motivo non si può raccontare la loro comicità senza fare riferimento alle biografie personali". Garantirsi la sopravvivenza all'inizio fu dura, un po' come per Totò: il cappotto Ciccio lo comprò a rate con il cachet dei primi spettacoli alla fine degli anni '50. «La fame - ha detto Ciccio Ingrassia - è stata nel mio inizio, nella mia gioventù, fino a una certa età, una mia amica prediletta. Ma bastava quell'attimo di applauso della sera, dopo aver fatto lo spettacolo, a ripagarmi di tutti i sacrifici che avevo fatto, dei viaggi all'avventura, dei respingenti, dei carri bestiame, dello scappare da un vagone all'altro. C'era la lotta tra i controllori e noi...». Poi la gloria: i re dell'avanspettacolo, Domenico Modugno come mentore. E il boom al cinema negli anni '60: la comicità di Franchi e Ingrassia aggiorna il ruolo che aveva avuto Totò nei due decenni precedenti: il mondo messo in scena nei loro film, con le loro 'comiche', equivoci, travestimenti e facce buffe, diventa l'immaginario del pubblico popolare del tempo. Franco e Ciccio. Basta il nome per suscitare un sorriso. Più improbabili e assurdi che mai, con l'irruenza dei veri fenomeni. "Sono stati - scrivono Pallotta e Pergolari - la coppia di comici più proverbiale della nostra storia. Nonostante un girotondo eterno di liti e riconciliazioni. Questa è la loro prima biografia autorizzata, un racconto che è anche la storia di un'amicizia preziosa, di un'unione irripetibile. Una storia partita dal nulla, dalla miseria dell'infanzia, ed è arrivata a toccare milioni di spettatori. Una storia di risate e qualche lacrima, di grandi spettacoli e film improbabili, una storia gioiosa che si tinge alla fine anche di giallo". Decisivi, per ricostruire la complessità della vicenda, gli interventi dei figli Giampiero Ingrassia e Massimo Benenato. (ANSA).
Franco e Ciccio, la loro storia né trash né cult ma pop
Centenario nascita di Ingrassia, esce biografia autorizzata