SANDRO BALDONI: 'OCCHI SELVAGGI' (E/O; PP.188; 18 EURO).
L'Abc della vita Marco Primavera, alter ego di Baldoni, l'ha imparato "senza accorgersene" a Monteacuto, paesino arroccato sulle montagne dell'Appennino umbro dove, nell'Italia degli anni '60, su qualche muro ancora resisteva la vanagloria del 'Vinceremo' fascista. E da "grande" - per le strade del mondo - ha capito che la lezione non era poi così diversa da quella che avrebbe appreso a Tokyo o a New York. Per far suo l'Abc dell'esistenza il protagonista di questo romanzo di formazione - e si può immaginare che lo stesso sia avvenuto per l'autore - ha messo a frutto, costretto dalla peregrinazione lavorativa del padre, l'abbandono della città. Del resto quale ragazzino non avrebbe approfittato dell'occasione "senza il fiato sul collo della mamma perchè forse c'erano meno pericoli che in città" in quel paesino dalle stradine ripide? Se l'impatto con Monteacuto è memorabile nel suo avvio (e il lettore lo potrà scoprire da solo), non meno importante sarà la rivelazione degli abitanti, piccoli e grandi. Una galleria di personaggi (muratori, boscaioli, spazzini cantonieri) con ognuno di loro a ricoprire un ruolo decisivo nella crescita di un giovane uomo che deve imparare linguaggi, comportamenti e attitudini diverse. Nessuno di loro sarà inutile nella ripartizione dell'apprendimento, compreso quell'Angelo, "quarantenne dalla faccia di bambino", che recita a menadito i giocatori della Juventus e fa la radiocronaca delle partite imitando a perfezione Nicolò Carosio.
Il terremoto che sconvolge Monteacuto - incistato in una una delle zone più sismiche d'Italia - sarà un'altra opportunità.
"Sotto quelle tende, osservando i miei compaesani - ammette il protagonista - imparai molte cose nuove sugli uomini e le donne e i loro figlioli, su come siamo e su come reagiamo alla vita".
Non c'è da dubitare che qualche cosa di questo sia transitato nella vita professionale di Baldoni, regista e sceneggiatore che nel 1994 con 'Strane storie' ha avuto il Nastro d'argento per il migliore autore esordiente e nomination ai David di Donatello. O nel documentario del 2017 dedicato proprio al terremoto dal titolo 'La botta grossa', anche questo Nastro d'argento per il Cinema del Reale. E forse c'è anche da scommettere - a proposito di Abc della vita - che l'umore della Monteacuto descritta nel romanzo, con i suoi addii e i suoi ritorni, gli amici restati e quelli lontani, sia transitata nelle campagne pubblicitarie seguite da Baldoni per il Manifesto dalla 'Rivoluzione non russa' a 'Vent'anni dalla parte del torto'. Quando nel luglio del 1969 gli americani compiono "il grande passo per l'umanità" atterrando sulla luna, per il ragazzino di Monteacuto è ora di fare le valigie. Non prima di immaginare di sbarcare lui sulla luna portandosi appresso tutti quelli gli hanno insegnato l'Abc della vita. Lo farà invece nella realtà nel corso dei suoi anni futuri attraverso la memoria. (ANSA).
L'Abc della vita a Monteacuto
Baldoni nel suo romanzo di formazione Occhi Selvaggi