Cultura

Il desolato Sudafrica di Damon Galgut

narratore affascinante di destini in cui si riflette un mondo

Redazione Ansa

DAMON GALGUT, ''IL BUON DOTTORE'' (E/O, pp. 250 - 18,00 euro - Traduzione di Valeria Raimondi) - Al centro dei bei romanzi di Damon Galgut, vincitore due anni fa del Booker Prize con ''La promessa'' (sempre edito da E/O) c'è la complessa, spesso sconcertante realtà del Sudafrica, che dopo la stagione e le speranze nate con Nelson Mandela, vive il suo post aparthaid in modo difficile, perché quel che è stato non si cancella e ha lasciato segni strutturali che ci vorrà molto tempo per superare.
    Un Sudafrica comunque quasi indefinito, che potrebbe volendo essere tanti altri luoghi della storia recente, in cui ''il passato è appena accaduto. Non è ancora passato''. Le esistenze, il destino e le scelte individuali dei protagonisti di questo romanzo, che è del 2003, con i loro caratteri e sentimenti spesso contrastanti, fanno da cartina di tornasole per capire in che mondo vivano, quale società hanno attorno, quanto sfaccettata, divisa tra centro e periferie delle ex homeland (aree sottosviluppate lasciate all'autodeterminazione delle popolazioni nere). E' lì che figure come quella dell'ex dittatore del luogo, il Generale, sembrano fantasmi del passato e invece rivelano poi il peso della loro presenza e quella della povera Maria mostrano un desiderio di libertà difficile e pericoloso da vivere, essendo ancora prigioniere di realtà trascorse.
    Per Galgut il colore della pelle dei suoi personaggi non è il vero problema, tanto che si fa fatica e ci vuole del tempo prima di capire quale sia quello di ognuno. Protagonista è comunque il dottor Frank Eloff che, dopo la separazione da Karen, ha scelto di lavorare in un ospedale sperduto nel nulla, ospedale di primo intervento che, privo come è di personale e dell'essenziale, è costretto poi a mandare i pazienti in un altro più importante ospedale. Vive la sua vita semplice, elementare sereno nell'eterna attesa di diventare direttore di quel luogo, visto che Ngema, la direttrice attuale, dice che sta per essere promossa e trasferita altrove, così si barcamena tra le sue proclamazioni di ''essere favorevole al cambiamento e all'innovazione'' e il cercar di far sì che nulla cambi e possa creare problemi.
    Il fatto è che anche in quell'angolo sperduto del bushveld, l'altipiano al confine con Zimbabwe e Botswana, accade qualcosa e il dottore sarà costretto a fare i conti con se stesso e le proprie scelte di vita. E la narrazione, grazie alla forza e lo stile del racconto di Galgut, diventa una sorta di romanzo d'avventure, tra psicologie individuali, incontri occasionali, aspetti inquietanti e misteriosi tutti da indagare, dal sapere se il Generale è ancora vivo, allo scoprire perché Maria, che diviene l'amante del dottor Eloff, viva però nella paura e accetti dopo un po' di farsi pagare come una prostituta, di chi sia una certa auto bianca, sino a capire chi siano quei militari arrivati per riportare tutto sotto il controllo del potere centrale e soprattutto chi sia il loro capo, che pare proprio il colonnello Molle. Quel Moller senza scrupoli che quando, Eloff giovane fu costretto al servizio militare, lo coinvolse in una orrenda storia di violenza e sevizie cui allora non seppe ribellarsi e che era riuscito a seppellire nel fondo del porprio cuore.
    Poi c'è il giovane dottore neolaureato Laurence Waters, che ha scelto di iniziare da quell'ospedale per mettersi alla prova dove l'impegno è più duro e più c'è da fare per aiutare la gente. Ottimista e pieno di buona volontà, è il contrario di Eloff che pure che pure cerca di coinvolge nei suoi programmi di aprire ambulatori nei villaggi più sperduti, anche per far sapere che esiste l'ospedale cui possono rivolgersi, e assieme lo accusa di non far parte del suo paese: quello che, ''ricominciando, stiamo ricostruendo dalle fondamenta''. Tutto questo naturalmente è la struttura del racconto, affascinante e che vive di mille particolari, che trova la propria verità nel quotidiano, nelle debolezze , ingenuità, modi d'essere dei vari personaggi, compresi quelli minori, come il guardiano Theogo, promosso infermiere dell'ospedale. Illusioni, sogni, bisogno di essere accettati, voglia di ribellione, che coinvolgono i personaggi e con loro il lettore pur nell'amarezza di fondo che lascia poco spazio alla speranza. (ANSA).
   

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