EUGENIA ROMANELLI CON RORY CAPPELLI, 'NATA CON NOI' (Giunti, pag. 203, Euro 18,00)
La normalità di una famiglia fuori dagli standard, le domande e le curiosità di una bambina, le relazioni familiari, le amicizie.
Eppure una cosa che potrebbe, e soprattutto dovrebbe, essere così semplice e naturale, incontra una serie infinita di difficoltà di tutti i tipi nel loro vissuto quotidiano. Prima di tutto il giudizio degli altri, che diventa molto doloroso, drammatico direi, quando quegli altri sono persone a cui vogliono bene, parenti come uno zio, oppure amici storici.
Strappo negli affetti che segna la differenza dove dovrebbe invece esserci la solidarietà e la comprensione per chi fa una scelta e per questa scelta chiede rispetto. Poi la burocrazia, la legge, l'ostilità politica, in un paese dove la procreazione eterologa non è possibile - loro sono costrette ad andare in Svezia - dove solo ad un certo punto della loro storia riescono ad unirsi in matrimonio grazie alle unioni civili - e che grande festa! - e dove anche la semplice richiesta di un passaporto dove non si debba mentire fingendo che Barbara abbia un padre e una madre o due genitori non definiti, ma due madri come è nella realtà, è una corsa ad ostacoli. Per non parlare della madre non biologica, in questo caso Rory, che all'inizio deve avere un permesso scritto per andare a prendere la figlia a scuola perchè pur avendola cresciuta dal primo giorno non ha nessun diritto.
Una situazione che viene sbloccata solo dopo una lunga causa, da un esame lungo e minuzioso per l'adozione della propria figlia.
Una banale storia di oggi - tra cani gatti vacanze scuola - in un mondo che sembra lontano nel tempo, che le due autrici - scrittrice Eugenia, giornalista Rory - raccontano alternando i loro due punti di vista in brevi capitoli in cui affrontano ovviamente con grande capacità narrativa ma soprattutto con estrema delicatezza e serenità temi e situazioni molto complesse da tutti i punti di vista. Il loro è un libro profondamente politico, ma di politica non parlano praticamente mai, eppure è la politica della vita quotidiana, quella che dovrebbe interessare chi se ne occupa veramente. È il senso di una famiglia, l'essenza di una famiglia, che in quanto tale non dovrebbe essere diversa da tutte le altre possibili, eppure lo è in un mondo che - emotivamente e praticamente - sembra stare lì a sottolineare le differenze più che, come dovrebbe, a spianarle. È la storia di 'Barbara e le sue due mamme', dove a vincere è la grazia e la forza commovente di questi tre esseri femminili, stretti stretti come sempre dentro una tempesta.