Cultura

La Bestia, a Madrid tra colera e serial killer

Il thriller di Carmen Mola e i tre autori dietro lo pseudonimo

CARMEN MOLA, LA BESTIA

Redazione Ansa

Lucia, una ragazzina orfana, povera e sola in una Madrid cupa, devastata dall'epidemia di colera del 1834, cerca la sorellina sequestrata da un serial killer che rapisce le bambine dei quartieri più disagiati e ne smembra i corpi. Arriva in Italia il thriller storico La Bestia, vincitore del Premio Planeta 2021, pubblicato da Salani. Firmato da Carmen Mola, tra i thriller più amati in Spagna con un milione di copie vendute, il thriller in realtà è firmato da tre noti sceneggiatori e scrittori spagnoli: Jorge Diaz, Antonio Mercero e Augustin Martinez. Autori insieme di una saga noir i tre sceneggiatori hanno rivelato chi si nascondeva dietro lo pseudonimo Carmen Mola proprio in occasione del conferimento del Premio Planeta.
    Le donne sono figure fondamentali ne La Bestia, perché avete scelto una bambina come protagonista? "Volevamo scrivere un romanzo di stampo dickensiano, ma con protagonista una bambina orfana e povera che deve destreggiarsi in una Madrid molto dura.
    Una bambina di 13 anni valeva meno di una gallina allora", spiegano all'ANSA gli autori che si alternano nel rispondere.
    Gli intrecci e le trame di Carmen Mola "esplorano sempre la violenza, soprattutto nei confronti dei più deboli e hanno sempre una grande dose di femminismo. Ne La Bestia ci è parsa enormemente interessante la rivendicazione del valore di una donna in una città inospitale", raccontano. Una situazione che Carmen Mola in questo libro ha ritratto anche attraverso altri personaggi come Josefa, la Leonessa tenutaria di un bordello "che usa il corpo come un arma per poter sopravvivere" o l'attraente ed enigmatica duchessa Ana Castellar "una donna emancipata rispetto ai suoi tempi che ad un certo punto decide di distaccarsi dalle opinioni del marito e di portare avanti le sue battaglie. La strada che Ana percorre per ottenere il meglio per il suo Paese forse non è la più giusta, ma è un personaggio incredibile". Ma quanto c'è di veramente storico nel romanzo? "C'è molto che è successo davvero. Gli assassini della Bestia sono frutto della nostra immaginazione, ma gli elementi che orbitano intorno alla trama sono documentati e storici.
    L'evento che ci ha spinto a scrivere questo romanzo è stata l'assassinio dei monaci del 1834, narrato esattamente come è successo. Ci siamo presi una licenza storica parlando dei carbonari che in realtà in Spagna non hanno avuto molto seguito".
    Com'è nata l'idea dello pseudonimo Carmen Mola? "È stata una sorta di esperimento. È partito tutto come un gioco che aveva grandi possibilità di naufragare. Non sapevamo neppure se saremmo stati in grado di finire il romanzo La sposa di sangue (titolo italiano). In realtà lo abbiamo terminato ed ha avuto un enorme successo. Era il 2018 e ci sembrava una cattiva idea far comparire tre nomi sulla copertina. Da qui Carmen Mola. Ci piaceva anche un po' l'idea di cancellare il concetto dell'autore e trasferire l'ago della bilancia sul romanzo.
    All'inizio era un problema, non facevamo presentazioni, non avevamo follower. Poi le persone hanno cominciato a chiedersi chi poteva essere Carmen Mola. Sono state fatte le ipotesi più disparate in Spagna. Sono arrivati a dire che eravamo le stesse persone che ci sono dietro a Elena Ferrante", raccontano. Come vi organizzate per la scrittura? "Facciamo tre mesi di riunioni, una scaletta super dettagliata di ogni capitolo.
    L'obiettivo è non annoiare mai il lettore. Ci suddividiamo in tre parti il lavoro. Poi ci passiamo le parti scritte e facciamo una correzione di gruppo". Come vi ha cambiato il Premio Planeta? "Siamo passati dal lavorare nell'anonimato che ti da quasi una impunità totale perché nessuno ti conosce al fatto che ora tutti sanno chi siamo. È una nuova sfida per noi continuare a scrivere con lo stesso coraggio di prima, senza censurarci".
    "In Spagna uscirà ad ottobre L'Inferno, scritto sulla falsariga de La Bestia di cui non è il seguito, ambientato tra Madrid e la Cuba coloniale", annunciano. (ANSA).
   

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