ALESSANDRO BARICCO, ABEL (FELTRINELLI, PP 160, EURO 17). Segue quell'unico grande respiro, "dove non c'è un prima o un dopo, ma solo un adesso" Alessandro Baricco nel suo nuovo atteso libro 'Abel' del quale lui stesso aveva parlato, all'ultimo Salone del Libro di Torino, come di un "western metafisico".
"Siamo già stati dove non siamo mai stati, e anzi, a dirla tutta, veniamo da lì" è quello che impara Abel, il pistolero protagonista del libro che a 27 anni diventa leggenda sparando simultaneamente con due pistole contro obiettivi diversi. Un colpo che viene chiamato il Mistico, una tecnica che "implica la capacità, quasi soprannaturale, di fissare lo sguardo in un terzo punto, vuoto, più meno a metà tra i due bersagli, e in quel punto vedere ciò che si deve colpire senza vederlo veramente".
Abel, sceriffo di una cittadina dell'Ovest, è innamorato della misteriosa Hallelujah Wood che ha mani piccole e labbra orientali e passa nella sua vita senza fermarsi mai, ma l'importante è sapere che lei c'è e torna sempre. L'avventurosa esistenza del pistolero, di suo padre, dei suoi fratelli e della sorellina Lilith che la madre ha lasciato al loro destino andandosene con i quattro cavalli migliori e non tornando mai più, procede avanti e indietro nel tempo ma i giorni che uno pensa siano stati suoi sono in verità "tutti orme, gli uni degli altri". Abel sfida la morte e non ha paura quando spara, ma nella dimensione in cui tutto è già accaduto la paura si annulla.
Un giorno Abel Crowe incontra una bruja che promette al pistolero che un giorno nascerà ed è proprio la rinascita l'essenza di questo libro diverso dagli altri che lo scrittore ha dedicato a Gloria, la sua compagna.
Ipnotica, visionaria, a tratti ironica, alla storia Baricco aveva iniziato a lavorare nel 2019 "per amore del gesto di scrivere". "Sono andato avanti ci ho messo dentro una malattia, la pandemia e lui stava li'" ha raccontato lo scrittore che nei ringraziamenti dice di essere in qualche modo debitore a molti libri che "hanno ingombrato la mia scrivania negli anni in cui ho scritto Abel". Tra questi i Canti indiani del Nord America, a cura di Aldo Celli, Viaggio nel West misterioso di G.M. Mollar e Alce Nero parla di J.G. Neihardt.
Dopo la sparatoria di Montague per Abel le cose cambiano, spara solo altre sette volte, non accetta più la stella e va verso il Sud, lontano dalle terre dove lo conoscono. Guarda le sue mani che ai tempi erano d'avorio, come quelle di tutti i pistoleri e ora "sono piene di sole e rigate dal lavoro. Mi piacciono, sono mie" dice. (ANSA).
Alessandro Baricco, con Abel nel western metafisico
Il nuovo atteso romanzo ambientato in un Ovest immaginario