(di Mauretta Capuano)
(ANSA) - ROMA, 19 FEB - L'ultranulla in cui siamo precipitati
e che siamo diventati, in diverso modo, tutti. Racconta questo
Davide Grittani nel suo nuovo romanzo Il gregge, appena arrivato
in libreria per Alter Ego.
"Quando le variabili umane appaiono ostili si finisce per
credere a tutto, permettendo alla mediocrità di occupare il
posto della democrazia. Di occupare tutti i posti" scrive
Grittani nel libro con cui è stato proposto al Premio Strega
2024 da Wanda Marasco.
"Con Il gregge, che vorrebbe essere un romanzo sulla deriva
etica dei nostri tempi, grazie alla sua capacità di indignarsi
Grittani ci consegna in realtà una pungente riflessione sulla
mediocrità. Un romanzo attualissimo, che inchioda alle
responsabilità morali di ciascuno di noi e fa luce sul profondo
(e storico) razzismo che si agita sotto la pelle del nostro
Paese" sottolinea Marasco nella motivazione della segnalazione.
E non è la prima volta che Grittani viene proposto allo Strega,
era accaduto tra l'altro anche nel 2019 con La rampicante,
romanzo vincitore dei premi Nabokov e Giovane Holden e curatore,
dal 2006 al 2016, in collaborazione con gli Istituti Italiani di
Cultura, della mostra della letteratura italiana tradotta
all'estero 'Written in Italy'.
Voce narrante della storia è uno degli ex ragazzi della Quinta D
del liceo Pasolini che, ormai adulto, vede guidando in "mezzo al
traffico narcolettico delle diciotto" la foto di un'ex compagno
di classe, Matteo Migliore, che veniva chiamato 'Croce rossa',
stampata sui manifesti elettorali per l'elezione a sindaco di
una città del Nord Italia che non viene nominata, ma si capisce
che potrebbe essere Milano. 'L'aria è cambiata' recita lo slogan
e Migliore, che è razzista e incapace di governare le emozioni,
promette di "ascoltare le voci di tutti" . Il suo avversario è
Michele Ametrano che tra trasformismi e clientelismi non si
ferma davanti a nulla per raggiungere l'obiettivo e punta a
vincere al primo turno. Entrambi sono ossessionati dal consenso
che "ha disperso i confini della ragione" tanto che Migliore
preferisce disertare l'ultimo atto della campagna elettorale per
il timore di confrontarsi con la contestazione. I vecchi amici e
compagni di classe vengono reclutati per accrescere la
popolarità di Croce Rossa candidato sindaco. Sono tutti cambiati
tranne il protagonista che non ha un nome e si interroga e
cerca giustificazioni a questa sua scelta. "Mi sono messo in
testa di seguirlo, un po' perché non ho niente di meglio da fare
un po' perché di conti personali da regolare ne abbiamo pure
noi" spiega il protagonista che non ha un nome. Tra loro c'è
anche Mario, detto Bulldog che viene ucciso e la visita alla sua
tomba è uno dei momenti più significativi della storia.
Costruito in tre atti, 'Il gregge' è una commedia amara, che ha
un linguaggio visivo, sulle aberrazioni delle campagne
elettorali che "da nostalgici corpo a corpo sono diventate
ricatti sociali ispirati alla precarietà dell'oggi". "Nel tempo
di prima gli avversari si riconoscevano da lontano" invece "nel
tempo di adesso quelli che vincono invocano perdono" dice
Grittani nell'epilogo in cui sottolinea anche che
"responsabilità e omissioni hanno lo stesso significato.
Affinchè, nel momento del diluvio, ci siano ombrelli per tutti".
Molte le citazioni letterarie con al primo posto Pier Paolo
Pasolini e ai personaggi dei manga Nobita Nobi e Doraemon i cui
episodi citati nel romanzo, spiega Grittani, "non esistono".
(ANSA).
L'ultranulla raccontato da Grittani
Nel nuovo romanzo 'Il gregge' proposto al premio Strega