(di Mauretta Capuano)
(ANSA) - ROMA, 23 MAR - CEDRIC SAPIN-DEFOUR, IL SUO ODORE
DOPO LA PIOGGIA (SALANI, PP 254, EURO 16,00). Passeggiare con un
cane non è semplicemente camminare, è meditazione, silenzio,
capacità di porre l'attenzione a ciò che ci circonda.
Certo, a patto che ci sia un legame autentico come quello fra
Ubac e l'alpinista scrittore francese Cedric Sapin-Defour che si
fa conoscere in Italia con questo libro che in Francia ha
venduto oltre 300 mila copie.
"Quando vivevo con Ubac non avrei mai immaginato che un giorno
avrei scritto questo libro. L'idea è arrivata con la sua assenza
perché non sono riuscito a trovare un modo migliore per vivere
una seconda volta assieme al mio cane. Volevo scrivere per fare
ancora un'ultima passeggiata con Ubac, offrire a me stesso il
lusso di passare ancora del tempo insieme" dice all'ANSA Cedric
Sapin-Defour, 47 anni, che vive nelle montagne della Savoia
quando non gira con il suo camper.
Cosa le ha insegnato Ubac? "Mi ha insegnato a disinteressarmi di
me stesso e ad essere più attento a tutto ciò che mi circonda.
In montagna ti confronti molto con gli elementi, la roccia, il
vento, la neve, e dunque credevo di essere già in grado di
ascoltare ciò che avevo attorno. Invece il mio cane era in grado
di farlo dieci, cento, mille volte meglio di me. Il suo odorato
finissimo e la sua innata consapevolezza di tutto ciò che ci
stava attorno, la sua capacità continua di dialogare con il
mondo era molto migliore della mia. Con Ubac ho imparato anche
a tacere e questo è avvenuto senza che il mio cane avesse
l'aria di chi ti vuole insegnare la lezione".
Molto più efficace di un coach in benessere racconta nel libro
l'alpinista scrittore che sulla mano ha tatuato il muso di un
lupo e sull'interno dell'altro braccio una piuma. "Un cane è
migliore per moltissime ragioni: ti offre il silenzio e la
meditazione. Sembra una cosa da poco e invece non lo è,
soprattutto quando ti ritrovi a dover stabilire una
conversazione con lui senza poter parlare. Il cane ti offre
pace, è l'incarnazione della gioia e la gioia è contagiosa. Da
questo punto di vista è il migliore dei coach possibili, è il
più dolce degli istruttori della gioia che è un sentimento
difficile da descrivere perché è fugace e un cane riesce ad
acchiapparla" sottolinea Cedric-Sapin Defour.
Dalla pubblicità su un giornale locale in cui veniva segnalato
che i cuccioli di un bovaro del bernese cercavano casa al 2017,
a quando Ubac è morto, il memoir ricostruisce la storia di una
relazione speciale nata nella natura.
"Ubac era un cane della montagna, delle passeggiate, dell'aria
aperta. Certo con altri cani sarebbe stato diverso. Ma tutte le
volte che ho costruito una storia d'amore con un cane è finita
bene. Sono riuscito meglio nelle mie relazioni canine che non in
quelle con le donne" dice scherzando l'alpinista-scrittore che è
autore di saggi e racconti che ruotano intorno alla montagna e
all'avventura, ma è con Il suo odore dopo la pioggia che si è
imposto all'attenzione.
"Scrivere per me è gioia carnale, felicità organica, senza
premeditazione, che si alimenta del momento presente. Ha
qualcosa in comune con la vita con un cane e con la vita in
montagna e questa comunanza è l'incertezza che a me piace
moltissimo" afferma. Ma come si spiega il successo che ha avuto
con questo libro? Non ne ho idea, però forse me lo spiegano i
miei lettori e le mie lettrici che mi dicono tutti la stessa
cosa: 'la tua storia è la mia storia'. Credo che il confine tra
intimità e universalità sia veramente molto sottile". Cruciale
nel libro anche la riflessione sull'avere coscienza che la
propria vita ha una fine. La avranno anche i cani? si chiede
l'autore del libro. "Rimane per me una questione essenziale"
dice Cedric Sapin-Defour che adesso ha un cane che viene dalla
Romania e si chiama Lulù. (ANSA).
Cedric Sapin-Defour, quando i cani sono fonte di gioia
Il memoir dell'alpinista scrittore Il suo odore dopo la pioggia