LAURA PEZZINO, IL GIORNO IN CUI CAMBIO' OGNI COSA (IL BATTELLO A VAPORE, PP 170. EURO 16.
È la storia di tre generazioni di donne, un romanzo di formazione in cui Pezzino fa sentire tutto il suo amore per i libri e la lettura e in cui racconta un pezzo della nostra storia, quello delle staffette partigiane. Ambientato a Brisca, un borgo immaginario dell'appenino tosco-romagnolo, trasfigurazione del vero paesino di Brisighella in cui la scrittrice ha passato le sue estati da piccola, 'Il giorno in cui cambiò ogni cosa' racconta le avventure di Cora, che frequenta le scuole medie e vive con la madre Tilda, sempre triste e depressa. A cambiare la sua vita sarà l'estate passata nel paese della nonna Irma che a Brisca ha un bar dal 1944, quando il borgo era diviso tra partigiani e fascisti. Una storia che Cora ricostruisce attraverso i diari della nonna, trovati in un baule.
"Desideravo scrivere una storia per ragazzi da quando ero una ragazzina e andavo a svaligiare la biblioteca dei ragazzi di Cesena, dove sono cresciuta. Ogni settimana prendevo tantissimi libri e un po' sognavo che anche io un giorno avrei avuto un libro tra quegli scaffali" dice all'ANSA Pezzino, giornalista e scrittrice che ha lavorato per quattordici anni nella redazione di Vanity Fair, è curatrice editoriale del Book Pride di Milano e autrice del libro A New York con Patti Smith.
Perché un libro per ragazzi? "Perché devo tutto a quelle letture che ho fatto quando ero una ragazzina. Volevo fare una specie di passaggio di testimone, lasciare una piccola eredità ai giovani di oggi". Non è una storia vera però ci sono tantissime cose che lo sono come la casa sopra il bar che esiste davvero. Nel romanzo sono inserite anche delle definizioni, quasi come se fossero delle note di Wikipedia, su cosa significano per esempio Partigiano, Resistenza nell'accezione storica del termine.
"Questo perché non è detto che un ragazzo che fa la quinta elementare, la prima o la seconda media abbia ben presente cosa significano queste parole. Magari a scuola non le ha ancora studiate, le ha sentite solo dire. Volevo parlare di qualcosa che però i ragazzi sapessero esattamente cosa fosse. Come un patto di lettura con loro".
La resistenza come è entrata nel romanzo? "All'inizio, quando ho pensato a questa storia, non c'era. Quello che mi interessava raccontare era come faceva una bambina come Cora a crescere con una mamma depressa. Volevo anche che questa ragazzina nella sua estate in cui cambia tutto avesse contatto con altri modelli di donne. Uno di questi è Irma, la nonna di Cora. A Brisca sono avvenute importanti battaglie partigiane e quindi ho pensato che Irma non poteva non aver fatto la staffetta. Volevo trasmettere i valori della Resistenza in cui credo: la solidarietà, la collettività, il volersi battere contro le ingiustizie. Di fronte a una ingiustizia che sta capitando alla comunità di Brisca la lettura dei diari della nonna darà a Cora la forza e il coraggio di schierarsi, di diventare anche lei partigiana". Irma "ha fatto la staffetta quando era giovanissima, aveva uno o due anni più di Cora e volava sulla sua bicicletta. Tilda soffre di depressione e quindi non riesce a vedere gli altri. Cora, che ha vissuto sempre in città, si trova improvvisamente su questo piccolo paese dove impara tante cose". Quando arriva a Brisca si rende conto che "i ragazzini di lì, invece che a guardie e ladri giocano a partigiani contro fascisti. Il telefonino non prende. È un altro mondo dove lei riscopre quali sono i legami veri" spiega Pezzino.
Nella nota finale dell'autrice sono indicati i libri citati tra i quali anche le poesie di Emily Dickinson. "Cora è molto affascinata dalla poesia" dice Pezzino che nel suo libro A New York con Patti Smith racconto che Patti si innamorò di Rimbaud quando a 16 anni lo vide sulla copertina di Illuminazioni su una bancarella. Non voglio dire che per Cora sia stato lo stesso innamoramento per Emily Dickinson, però forse un po' sì" dice Pezzino che ora si sta dedicando al ritratto di una scrittrice.
"Il mio amore per le scrittrici è uno dei fili che unisce i miei libri" dice. (ANSA).
Laura Pezzino, la resistenza e l'amore per la lettura
Il primo romanzo per ragazzi