Cultura

La vita di Calvino attraverso i suoi libri

Esce biografia dell'autore di Palomar

Redazione Ansa

(di Micol Graziano) (ANSA) - ROMA, 21 GIU - LUCIO GAMBETTI, ITALO CALVINO E I SUOI LIBRI (LUNI, PP.
    240, EURO 25) I fan di Calvino troveranno numerosi aneddoti e curiosità in questa biografia centrata sui libri, uscita per Luni e firmata Lucio Gambetti, esperto di bibliografia e storia dell'editoria, che in questo volume traccia un ritratto dell'autore di Palomar e Marcovaldo attraverso un focus sulle opere e i testi. L'obiettivo è "ricostruire il percorso intellettuale di Calvino e la sua carriera di scrittore con pochi e limitati dettagli biografici, ma soprattutto attraverso i suoi libri, intendendo con 'suoi libri' sia quelli da lui scritti sia quelli curati", spiega Gambetti nell'introduzione.
    Pagina dopo pagina, si delinea il profilo, dalla giovinezza alla maturità: dai sei che prendeva a scuola a quando, poco dopo il diploma di maturità, si diletta a scrivere recensioni a film come San Giovanni decollato, con protagonista Totò.
    Calvino si laurea con una tesi su Conrad e il voto di 103 su 110, legge l'Orlando innamorato, il Don Chisciotte, il Barone di Münchausen, tre classici fonte d'ispirazione per Il visconte dimezzato: "Nel 1951 … mi sono messo a scrivere come mi veniva più naturale cioè inseguendo i ricordi delle letture che m'avevano più affascinato fin da ragazzo … Anziché sforzarmi di costruire il libro che io dovevo scrivere … preferii immaginarmi il libro che mi sarebbe piaciuto leggere… volevo soprattutto scrivere una storia divertente per divertire me stesso e possibilmente per divertire gli altri", rivelava Calvino. Quanto al Barone rampante: "Volevo raccontare di quando da ragazzo m'arrampicavo sugli alberi e ci passavo delle ore; poi l'ho portato alle estreme conseguenze ed ho finito per farne una specie di simbolo …dello scrittore, del poeta che è staccato dal mondo per vederlo a una certa distanza", confessava Calvino che a proposito del narrare storie pensava: "Quello cui io tendo, l'unica cosa che vorrei poter insegnare è un modo di guardare, cioè di essere in mezzo al mondo. In fondo la letteratura non può insegnare altro." Nel saggio testimonianze di persone che l'hanno conosciuto, fra cui Beppe Oreffice che girò l'Italia insieme a lui per organizzare la Settimana Einaudi, un ciclo di incontri con i librai:"Calvino aveva un carattere complicato, dalle diverse sfaccettature, che non rendeva facile il rapporto con lui.
    Alternava a momenti di estrema simpatia, in cui era divertentissimo, quasi buffo e paradossale …pause in cui si faceva taciturno e lontano, in cui sembrava non avesse anima né sentimenti". Calvino, quando parlava di sé, si paragonava a Palomar:"E' una proiezione di me stesso. Questo è il libro più autobiografico che io abbia scritto, un'autobiografia in terza persona: ogni esperienza di Palomar è una mia esperienza." (ANSA).
   

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