(di Mauretta Capuano)
(ANSA) - PORDENONE, 21 SET - "Happiness, Felicità!". È la
prima parola che è venuta in mente a Richard Ford quando si è
seduto al tavolo per mettersi a scrivere il suo ultimo romanzo,
Per sempre (Feltrinelli), con protagonista Frank Bascombe.
"Da dove mi era venuta questa parola, felicità, mi sono chiesto
quando è apparsa. Arrivava da 40 anni prima, è sempre stata con
me. È stato incoraggiante, quasi consolatorio. Ho pensato sono
ancora qui e ancora riesco a voler fare qualcosa nel modo
migliore. Ho sempre messo Frank difronte a ostacoli
significativi, il divorzio, il cancro, la perdita del lavoro, la
perdita di un figlio piccolo. Adesso ho 80 anni e lo dico con
serenità che questa è la fine della storia di Frank , si chiude
un ciclo di 5 libri, e ho deciso di metterlo davanti ad un altro
enorme problema, la morte del suo secondo figlio colpito dalla
Sla" dice Ford.
Quanto ci sia dello scrittore in Bascombe non è importante anche
perché il Premio Pulitzer vuole scrivere sempre di qualcosa che
non sa. "Credo che un romanziere scrivendo riveli nella sua
opera ciò che è importante per lui e io mi sento vulnerabile,
c'è la mia vulnerabilità" spiega.
Ha paura di queste elezioni americane? Sono molto spaventato. Ho
scritto un articolo qualche giorno fa dicendo che la maggior
parte dei miei amici ha timore che Trump vinca. Quando gli
chiedi e se vince davvero? La reazione è che si mettono le mani
davanti alla faccia, ma non si possono solo chiudere gli occhi
perché la possibilità che vinca c'è. Dobbiamo fare attenzione
come elettori e cittadini. Non possiamo ignorare la cosa e dire
vado a vivere in Irlanda, in Canada. Dobbiamo resistere,
lottare, votare, ascoltare e farci sentire" afferma Ford. "Se
Trump dovesse vincere noi dipenderemo dal resto del mondo,
dall'Italia, dalla Germania, dalla Francia, dal Regno Unito. Dal
fatto che questi paesi dicano 'no, questo non è accettabile'"
incalza. L'America è pronta ad avere un presidente donna? È
prontissima per una presidente donna e di colore come Kamala
Harris e lo è da tempo e anche gli americani. Chi magari non è
pronto, chi non lo vuole e cerca di frenare le donne, le persone
di colore non sono i cittadini ,ma le forze politiche".
Con i suoi occhi azzurrissimi Ford mostra il notebook in cui
prende appunti, scrive pensieri. È da qui che parte tutto il suo
lavoro di scrittore. "Ho centinaia di blocchi Scrivo pensieri,
una nota qui un'altra là e non sono collegate tra loro. Non c'è
un ordine".
Ma è vero che vuole scrivere un romanzo comico? "Se vivo
abbastanza, sì. Lavoro in questo modo anche per il romanzo
comico. Dopo aver scritto e preso appunti e note per un anno li
rivedo e trascrivo a macchina, sulla tastiera. Arrivo anche ad
avere 200 pagine di appunti trascritti. È un caos totale. Quando
ho finito di trascrivere stampo e leggo così come è. Vedo
qualcosa e penso: questo potrebbe andare al centro della storia,
questo alla fine. Questo lo faccio dire ad un personaggio. Come
una sorta di mosaico, ma il mosaico ha una sua linearità che il
mio lavoro non ha. Per me la composizione è la disposizione di
cose diverse fra loro" racconta.
"Il mio compito come romanziere è fare in modo che le difficoltà
che deve affrontare il personaggio siano interessanti. Il fatto
che il figlio di Frank abbia una malattia degenerativa
gravissima, la Sla e muoia di questo può essere affrontato anche
in modo divertente. Ho sempre dentro la testa una frase che
viene dalla drammaturgia ebraica che dice che se niente è
divertente allora niente può essere serio.
Scrivere fare letteratura, leggere, è una cosa meravigliosa. E'
una delle cose più belle a cui io posso pensare e lo prendo
molto seriamente".
Inventato dallo scrittore nel 1981 Bascombe è il prodotto di più
forze che erano in atto nella sua vita allora. Volevo scrivere
qualcosa di estremamente serio e divertente. E' li che c'è
l'essenza delle cose". (ANSA).
Richard Ford, il mio ultimo Bascombe e la felicità
Premio Pulitzer a Pordenone: sono spaventato da elezioni Usa