Cultura

Antonella Boralevi e il viscerale diritto all'amore

La storia di due donne che porta alla luce il segreto

Redazione Ansa

(di Cinzia Conti) (ANSA) - ROMA, 22 SET - (ANTONELLA BORALEVI, L'AMORE PUÒ SUCCEDERE, BALDINI+CASTOLDI, COLLANA I LEMURI, 192 PAGINE, 18 EURO) - C'è una luce improvvisa, tiepida sul viso come una carezza, forte e necessaria, che libera dalla penombra, dal grigiore e dalla rassegnazione le due protagoniste - la trentenne Elisabeth che vive a New York ai giorni nostri e la 17enne contessina Clementina che vive nel Ducato di Parma nel 1800 - nell'ultima fatica letteraria di Antonella Boralevi L'amore può succedere che esce il 24 settembre con Baldini+Castoldi e che sarà presentato dalla scrittrice, sceneggiatrice, saggista alla libreria Mondadori Duomo di Milano martedì alle 18.30.
    E soprattutto c'è un segreto che ha urgenza di essere svelato, anch'esso liberato e sciolto da ogni maschera e laccio, e che riguarda una cosa delle cose più importanti della nostra vita, l'amore. "Ho voluto scrivere una storia che ti tirasse dentro e donasse delle emozioni - spiega all'ANSA Antonella Boralevi - anche se per dire la stessa cosa che è un tema in cui credo moltissimo avrei potuto scrivere un saggio ma non avrebbe funzionato così. Un romanzo coinvolge l'anima e apre il cuore e, quindi alla fine, si illumina il cuore del lettore".
    Un volume agile ("l'ho pensato perché potesse essere letto da tutti, anche in metrò o in treno") che fin dall'inizio sorprende. Da un alto i versi di Wisława Szymborska sugli innamorati: "Innalzati l'uno verso l'altro senza alcun merito,/ i primi qualunque tra un milione, ma convinti/ che doveva andare così - in premio di che? Di nulla; /la luce giunge da nessun luogo". E subito dopo la previsione di Albert Einstein sull'esistenza delle onde gravitazionali e la possibilità che esistano varchi nello spazio-tempo. "Io penso che le anime si parlino - dice Boralevi - e credo che ciascuno di noi lo sperimenti quotidianamente. Non solo per il fatto che ci sono delle persone che ti sembra d'aver sempre conosciuto e altre che ti fanno venir voglia di scappare con la pelle d'oca anche se non hanno detto neanche una parola. Ma anche e soprattutto perché spesso noi ci sentiamo in sintonia con qualcuno che è venuto molto tempo prima di noi, a volte anche attraverso un'opera d'arte o una musica".
    Quello che interessava l'autrice era raccontare una storia ("la ricostruzione storica è precisa e ben documentata, sono una che studia molto") ma anche un'emozione. "Un'emozione che è l'incontro tra due donne divise da secoli e opposte di carattere che tuttavia si parlano e una diventa la forza che libera l'altra. La racconto perché è una storia che ho ricevuto io dall'angelo dell'ispirazione, però c'è un fondamento scientifico: cioè tu puoi parlare anche con persone di un altro tempo. Quindi ci tenevo che non sembrasse una specie di racconto "spirituale", è cosa spirituale ma è basata su un fondamento scientifico".
    Boralevi, che tra saggi e romanzi vanta una trentina di pubblicazioni, spiega di essere davvero molto legata a questa sua ultima creatura letteraria: "Perché anche io sono stata cresciuta in questa bugia sull'amore che voglio smascherare e ne ho sofferto. Molte donne, spero che le ragazze di oggi almeno ne siano libere, l'hanno patita sulla loro pelle e questa storia mi ha permesso di riconoscerla e di raccontarla. Ci hanno sempre raccontato che l'amore bisogna meritarselo. E allora sii buona, sii simpatica, addirittura sii bella, lavora e studia moltissimo, devi essere perfetta così sarai amata... Ecco questa orrenda bugia è il fondamento del patriarcato. Perché il potere dei maschi sulle donne si basa su questo. Per essere amata tu devi essere 'brava'. Invece io voglio gridare la verità e cioè che l'amore non solo può succedere ma è un diritto. Ti spetta per il solo fatto di essere nato. Sei venuto al mondo e cioè significa che sei un dono per il mondo. Hai il diritto di essere amato. È una cosa abbastanza nuova da dire, pensa come siamo schiavi di questo pregiudizio. Specialmente noi donne. Perché il tema è anche questo. Per noi l'essere amate è il fondamento della cultura che ci hanno insegnato e quindi della nostra vita.
    Agli uomini di essere amati non gliene importa nulla, loro sono stati formati per vincere. È proprio questa difformità, questa biforcazione la bugia. Noi siamo programmate per fondare la nostra vita sull'essere amate. Gli uomini sono programmati fondare la loro vita su vincere, sul potere".
    Antonella Boralevi, dopo la tappa di Milano, presenterà L'amore può succedere a Brescia (Librixia - 29 settembre alle 17.30), a Bologna (Sala Borsa - 2 ottobre alle 18), a Verona (Feltrinelli - 3 ottobre alle 18), a Trieste (Circolo della Stampa - 4 ottobre alle 17.30), a Pisa (Pisa Book Festival - 6 ottobre alle 18), a Pescara (Fla Festival - 8 novembre), a Firenze (L'eredità delle donne - 24 novembre). (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it