Cultura

Lorenza Fruci, Donne in onda ovvero l'immaginario femminile

Il racconto dell'immaginario femminile nei primi 70 anni di Rai

Redazione Ansa

(di Elisabetta Stefanelli) (ANSA) - ROMA, 24 OTT - LORENZA FRUCI, 'DONNE IN ONDA. Il racconto dell'immaginario femminile nei primi 70 anni di Rai' (Rai Libri, pag. 221, euro 19,00) 'Tra onda, ondate e messe in onda, Lorenza Fruci racconta sembrando faceta ma in realtà essendo serissima, la rappresentazione delle donne nella tv italiana nei suoi primi 70 anni di vita. ''Donne in onda'', è insieme ''un affondo specifico all'interno della programmazione della tv pubblica'', ed insieme una carrellata di volti che hanno segnato in un modo o nell'altro la nostra storia a partire dall'avvio delle trasmissioni nel 1954. Insomma Fruci parte ''dall'inchiesta del 1959 'La donna che lavora', a quella del 1976 su La questione femminile nella rubrica 'Sapere', a 'Si dice donna', programma storico del femminismo, ad 'Amore criminale', che dal 2007 denuncia la violenza sulle donne'', per arrivare all'oggi.
    L'idea spiega l'autrice non è quella di scrivere una storia della tv ma piuttosto di ''selezionare una serie di programmi di diversi generi, che, attraverso differenti linguaggi, hanno tratteggiato un passaggio significativo per la costruzione dell'immaginario femminile, soprattutto all'interno di una programmazione spesso contraddittoria rispetto alla rappresentazione della figura della donna e del suo ruolo nella società''. Ecco allora affiorare da queste pagine, accompagnate da illustrazioni, riemergere in primo luogo l'impegno di un giornalismo d'inchiesta, come quello di Ugo Zatterin e Giovanni Salvi, che era prima di tutto una scoperta del paese reale che per la prima volta approdava nel nuovo mezzo televisivo. Poi con la rivoluzione degli anni Sessanta, in una tv che era ancora educativa, arrivano sferzate di tv autoriale come quella di Liliana Cavani che nel 1963 raccontò La casa in Italia, attraversando la penisola che fece parlare i tanti, troppi baraccati, ''dei loro desideri, delle loro speranze''. Negli anni Settanta il femminismo arriva anche alla tv pubblica, se ne occupa 'Sapere' di Sabel con un viaggio nella condizione femminile, ma sarà 'Si dice donna' a fare la storia per quattro edizioni dal 1977 al 1981 con la conduzione di Tilde Capomazza.
    ''Anche se fu un'esperienza breve - scrive Fruci - 'Si dice donna' fu un momento di televisione importante per l'immagine della donna: la novità del programma fu nel rappresentare la questione femminile dal punto di vista delle donne e delle femministe, cioè attraverso il 'female gaze' teorizzato nel 1975 dalla femminista e teorica del cinema Laura Mulvey come uno sguardo capace di restituire la molteplicità di sfaccettature nel complesso universale delle donne. Un unicum nella storia della tv italiana. Di cui si sentirà la mancanza''. E magari, Lorenza Fruci, autrice del bel programma che racconta la storia di trenta protagoniste della tv pubblica italiana, '30x70 - Se dico donna', per RaiPlay e su Rai2, potrebbe pensare di far rivivere oggi un programma altrettanto impegnato dedicato alle donne. Chissà. (ANSA).
   

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