Cultura

Antonio Spadaro, 'Versi a Dio' un inno alla diversità

Antologia di Crocetti con una Lettera di Papa Francesco

Redazione Ansa

AA.VV, 'VERSI A DIO. Un'antologia della poesia religiosa'. A cura di Davide Brullo, Antonio Spadaro, Nicola Crocetti. Con una Lettera ai poeti di Papa Francesco. (Crocetti editore, Pag. 335, euro 30,00)

Un libro che è un viaggio nel tempo e nello spazio, e soprattutto nel cuore, questo 'Versi a Dio', un'antologia della poesia religiosa senza nessuna pretesa di completezza, ma che è l'immagine di un mondo in cui le diversità possono convivere e quello che non ha spazio è il pensiero unico. Quindi versi dai precolombiani a Rimbaud, dribblando la Bibbia e l'Eneide, passando da Saffo a Emily Dickinson. E come introduzione una bellissima Lettera ai poeti di Papa Francesco, in cui il pontefice scrive: "Dunque, la parola letteraria è come una spina nel cuore che muove alla contemplazione e ti mette in cammino.
    La poesia è aperta, ti butta da un'altra parte". "Questa espressione della lettera l'ho capita e non capita fino in fondo... 'la parola letteraria è una spina'", dice all'ANSA Antonio Spadaro che con Davide Brullo e Nicola Crocetti ha curato il volume. "Intendere la poesia come spina nel cuore - continua - è un'intuizione molto bella, non trafigge ma la spina è una spina, porta con sé la dimensione del dolore, ma è anche la spina del fiore che ti punge ti mette in movimento. Apre una dinamica, ti butta da un'altra parte, non ti fa star comodo, ti porta in un territorio che è un altrove. Il Papa ha scritto un'altra lettera sulla letteratura all'inizio di agosto e qui scriveva che leggere è come sentire la voce di un altro, dispone all'ascolto. Per la poesia parla di carica rivoluzionaria, non acquieta anzi, chiama e grida ed è in grado di portare cambiamenti".
    Spadaro, gesuita, giornalista, teologo, dal 2011 al 2023 direttore della rivista La Civiltà Cattolica e dall'inizio dell'anno sottosegretario del Dicastero per la cultura e l'educazione, spiega che "la sfida di questo libro è il tentativo di ragionare su come la poesia tenda o possa tendere alla preghiera, e per questo sono presenti tutti i grandi testi di tutte le religioni. È un dato di fatto che la religione si esprima in una forma poetica, e il nesso profondo è il raccoglimento: la parola di fronte al sacro diventa essenziale.
    La poesia nella pagina ha tanto bianco, si riconosce, ed è lo spazio della riflessione. Per essere preghiera non basta un riferimento vago ad un dio. È un genere particolare, non è detto che sia necessario avere una fede esplicita. Nell'introduzione cito una bellissima poesia del premio Nobel Par Lagerkvist: 'Chi sei tu che colmi il mio cuore della tua assenza?/ Che colmi tutta la Terra della tua assenza?'".
    Nel volume si va dall'antico egitto ai precolombiani, dall'Induismo al Buddhismo, fino alla Greci e Roma, alle grandi religioni monoteiste, dalla Cina alla Mesopotamia e oltre. "Il filo rosso è stato quello della passione personale, perché per quanto si possa essere sistematici poi la scelta avviene sulla base delle sintonie e curiosità. È una selezione molto autorale tra tre persone diversissime, con la volontà comune di essere ecumenici". In questo essere ecumenico 'Versi a Dio' è un grande messaggio di pace. "È vero, è un momento di guerre e di conflitti, di spaccature e incomprensioni, mettere insieme voci poetiche così diverse però non è un modo di livellare tutto. Il rischio è di far passare il messaggio che tutto è uguale, mentre il messaggio vero è che siamo tutti diversi, e il criterio di fondo è che la diversità va celebrata". In questo, aggiunge Spadaro, "c'è un valore anche politico: oggi tendiamo ad esprimerci, a pubblicare in ogni forma pensieri che sono unidirezionali, ognuno vuole imporre la propria voce all'altro.
    Questo volume è quasi retrò in un momento storico in ciascuno vuole imporre un pensiero: il proprio". Colpisce leggendo il volume la violenza estrema delle relazioni umane e nella relazione con la divinità delle epoche antiche: "D'altra parte la poesia come preghiera esprime la vita, non sono astrazioni e la violenza fa parte dell'esistenza umana. I testi sono in questo molto differenti e la violenza era tipica di una certa impostazione religiosa, poi passiamo dalla violenza alla tenerezza, dal linguaggio del sangue al linguaggio del cuore.
    Quella che prega in queste pagine non è un'umanità angelicata ma è concreta e sempre diversa nel tempo. Questo libro è una mappa del mondo e dell'evoluzione della spiritualità umana". 
   

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