Cultura

Le Maledette feste di Isabella Pedicini

Il Natale in una commedia irriverente

Redazione Ansa

(di Mauretta Capuano) 

ISABELLA PEDICINI, MALEDETTE FESTE (FAZI, PP 183, EURO 15).

La carta da lettere per la corrispondenza con Babbo Natale, le renne, il vischio, le palle con la neve finta, i puntali e le lucine intermittenti. Le osserva sulle vetrine in grande addobbo di una cartoleria di Napoli, Agata, la protagonista quarantenne di 'Maledette feste' di Isabella Pedicini. Un romanzo sul vortice natalizio, "il gorgo perfido delle feste" come ne parla l'autrice, che racconta i riti e le tappe obbligate che si ripetono ogni anno cercando una strada per uscire dal tunnel dei continui festeggiamenti e mettendoci di fronte al consumismo che li accompagna.
    "Provo a svuotare la mente, gioco a riconoscere i personaggi dietro il vetro, finché a un tratto, nella fila di tazze a forma di pupazzo di neve, sbuca un volto verde che mi fissa con occhi infuocati: è il Grinch, il personaggio del racconto del Dr.
    Seuss che odia particolarmente il Natale, come il vecchio Scrooge in Canto di Natale di Charles Dickens" dice Agata davanti alla vetrina. Ed è proprio la vetrina natalizia ad aprire e chiudere la storia tra il montaggio e lo smontaggio per la prossima ricorrenza in un rituale di feste che alla fine perdono anche il loro autentico significato. Il risultato è una commedia irriverente che fa sorridere e riflettere nel raccontare i rituali che mettono le famiglie, o almeno la sua, sotto assedio.
    Agata, che detesta le feste comandante quanto cucinare, lavora in una fondazione d'arte, è sposata e ha due bambini piccoli.
    Sta arrivando il Natale e fervono i preparativi per la vigilia a casa dei suoi genitori, quando un imprevisto la costringerà ad occuparsi di tutto. Tra ricette dell'Artusi, pietanze, stoviglie, commensali dovrà gestire dell'intero parentado che è stato convocato per festeggiare, compreso lo zio Eduard che parla di sè in terza persona "come faceva Berlusconi".
    Dalla cerimonia dell'albero ai regali che i più bravi comprano al black friday a prezzi vantaggiosi, e quelli come Agata si riducono ad acquistare il 23 dicembre o la mattina del 24, a Babbo Natale che quando si smette di crederci si diventa adulti, alla prova di cosa scrivere sui bigliettini d'auguri, il libro è una fotografia dei retroscena e neppure tanto che accompagnano il Natale,l'autrice si spinge anche al Capodanno e poi alla Befana e alla feste che non finiscono mai con riflessioni sull'arte e la filosofia. "L'atto di festeggiare, allora, porta probabilmente con se la hybris, che provoca gli dei ed è perciò un avvenimento dall'esito sempre incerto" dice la protagonista pensando alla figura del gastafeste.
    In modo semplice ma efficace, Pedicini, che è saggista, scrittrice, insegna storia dell'arte al liceo ed è autrice di libri come Vita ardimentosa di una prof, Saldamente sulle nuvole e Ricette umorali, mette in fondo in scena un dialogo divertito e arrabbiato con il mondo telecomandato delle festività. "Sogno un estremo atto di disobbedienza alle imposizioni delle festività di ogni mese e di ogni natura. Datemi la possibilità, anche solo per una volta, di giocarmi un bonus, una carta di libertà che mi dispensi dai banchetti infiniti, dalle visite, dai convenevoli" dice. (ANSA).
   

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