GIORGIA TOLFO, WILD SWIMMING (Bompiani, pp.304, 18 euro).
Esiste un modo per definirci? Quando possiamo dire di appartenere a un luogo? Attorno a queste domande si muove l'autrice, in una ricerca che si alimenta e muta al variare di esperienze, nostalgie, delusioni, conquiste, e che quindi è destinata a cambiare rotta ogni qual volta la vita prende una strada diversa.
La nuova storia d'amore è per la protagonista il pretesto per continuare a indagare dentro se stessa: un flusso di coscienza scandito da incontri, conversazioni, libri, concerti, e dal fascino prepotente dei luoghi, dalla provincia veneta d'origine a Londra. I piani spaziali e temporali si mescolano continuamente, eppure è chiaro l'obiettivo di questa sorta di educazione sentimentale: con una scrittura già sorprendentemente matura e uno stile elegante che affascina e coinvolge il lettore, Tolfo costruisce una trama che trova inizio e fine dentro la protagonista ma anche fuori di lei, in una storia che è insieme tante storie e tanti sentimenti. Il fil rouge resta la parola, intesa come strumento irrinunciabile per "misurare" emozioni, geografie, situazioni e per definire i tanti noi stessi che siamo stati man mano che sul nostro destino sono apparse altre opportunità, altri luoghi, altri romanzi a cui potersi aggrappare. Ed è proprio la letteratura uno dei porti sicuri in cui Tolfo cerca le sue risposte, interrogando i libri letti, riflettendo sulla lingua d'origine e le traduzioni fatte, in un tentativo mai pago di trovare nuove o vecchie parole per riconoscersi di fronte a se stessa. (ANSA).
Giorgia Tolfo e l'indagine sentimentale nelle 'acque libere'
Esordio con 'Wild swimming' a metà tra memoir e romanzo
