I venti di guerra tra Russia e Ucraina tengono in ostaggio i mercati. Borse e spread sono sotto pressione e anche Piazza Affari finisce in rosso nonostante i segnali di ottimismo sull'Italia elargiti da Fitch.
L'agenzia di rating ha confermato il rating a 'BBB+' e ha migliorato l'outlook da 'negativo' a 'stabile' spiegando che la recessione è ormai alle spalle, sono migliorate le condizioni di finanziamento dell'Italia, ora impegnata nella 'stabilizzazione' del rapporto debito-Pil, e i rischi legati alle banche si sono ridotti. Già Moody's a febbraio aveva innalzato l'outlook sull'Italia a 'stabile' e ora a rimanere 'negativo' è solo il giudizio di Standard & Poor's che aggiornerà la valutazione sul merito di credito dell'Italia il 6 giugno. Fitch ha promosso anche la Spagna elevando il rating a BBB+ con outlook stabile.
Ma a Piazza Affari l'effetto Fitch non c'e' stato, 'bruciato' dalle notizie delle azioni di guerriglia tra Kiev e Mosca. Milano ha aperto in ribasso frazionale e, al pari delle altre piazze europee, ha ampliato le perdite per poi chiudere a -1,73% seguita da Francoforte a -1,54%, Parigi -0,80%, Londra -0,26% e Madrid -1,49%. L'escalation della tensione tra Russia e Ucraina, mentre si fa più aspro il braccio di ferro fra il blocco Usa-Europa e il Cremlino tra minacce di ulteriori sanzioni e ritorsioni, ha spinto Standard & Poor's a tagliare il rating della Russia (da BBB a BBB- con outlook negativo) portandolo all'ultimo gradino prima di junk, ossia spazzatura. Il rublo si è deprezzato ancora e neanche la mossa di Mosca di alzare il tasso di interesse dal 7 al 7,5% è riuscita ad arginare la discesa della moneta russa.
Gli scenari di guerra hanno innescato la corsa agli asset-rifugio, a partire da Bund tedesco che ha visto scendere il rendimento di nuovo sotto l'1,50%. Di conseguenza, lo spread tra Btp e Bund si è ampliato oltre i 160 punti base, proprio mentre per il Tesoro si apre una settimana impegnativa in cui punta a raccogliere fino a 16 miliardi di euro nel round delle aste di fine mese. Si inizia lunedì con l'emissione di Bot a 6 mesi fino a 7 miliardi di euro, mentre il giorno successivo la prova sarà più delicata con l'offerta di Btp a 5 e 10 anni fino a 6,5 miliardi e Ccteu fino a 2,5 miliardi. Ma l'appuntamento chiave ci sarà mercoledì con l'inflazione nell'Eurozona ad aprile. E' la prima stima e decreterà se il rischio deflazione è scongiurato o meno, dettando così le mosse della Bce.
Dopo la gelata dei prezzi a marzo (+0,5%), ci si attende un rimbalzo ad aprile a +0,8% grazie all'effetto Pasqua. Ma se così non fosse, la Bce è pronta ad intervenire e potrebbe varare il primo 'quantitative easing' nella storia dell'euro.
Borse Ue in rosso con venti guerra Russia-Ucraina
Piazze in affanno, anche Milano giù nonostante giudizio Fitch