Eliminata la deroga al tetto di 240 mila euro per gli stipendi dei manager P.a per le società quotate e quelle emittenti strumenti finanziari quotati o che rilasciano titoli scambiati nei mercati regolamentati. Cancellazione del pagamento di 535 milioni di crediti a Poste italiane e abrogazione della soglia di 1.000 euro per l'uso del contante per stranieri e turisti in Italia, che solleva subito le reazioni di Confcommercio e Federalberghi. E' così che il governo interviene sul decreto competitività, in esame alle commissioni Attività produttive e Ambiente alla Camera, con emendamenti soppressivi di norme introdotte perlopiù al Senato, dove era stato approvato con il voto di fiducia. Non vengono toccate invece le misure sulla doppia soglia Opa (al 25%), le azioni a voto plurimo e il taglia-bollette (l'articolo con il cosiddetto spalma incentivi era stato riscritto a Palazzo Madama).
Sono in tutto 14 gli emendamenti soppressivi presentati dal governo con l'obiettivo di 'snellire' ed 'asciugare' il provvedimento che - viene detto da fonti parlamentari - era diventato "troppo eterogeneo". Vengono depennate, allora, anche le semplificazioni per l'inizio attività delle imprese (si introduceva la possibilità di procedere con una segnalazione di inizio di attività, Scia). Viene eliminata la norma che toglieva il limite dei 1.000 euro per l'uso del contante per stranieri e turisti in Italia (sarebbero state valide le regole del Paese di residenza). Ma sulla questione interviene duro Confcommercio che aveva salutato con soddisfazione la modifica apportata al Senato: "Non si sono comprese le ragioni" di quella norma, si tratta di "un passo di gambero che oltre ad un danno rappresenta una vera e propria beffa". Usa il termine 'beffa' anche Federalberghi, che propone anche la diminuzione delle commissioni applicate alle carte di credito, facendo presente come si tratti di "rinunciare a modernizzare le regole assestando un duro colpo alla competitività dell'offerta turistica italiana". Spinge sul punto Nunzia De Girolamo che chiede un innalzamento del "limite alla circolazione dei contanti da 1.000 a 5.000 euro".
Altri punti che il governo chiede di sopprimere riguardano anche l'ambiente (aspetti legati alla semplificazione per lo smaltimento dei rifiuti, all'escavo dei fondali marini, accordi di programma per la mitigazione del rischio idrogeologico), oltre al 'no' ai led per le luci dei semafori. Per la parte agricola, stop ad alcune disposizioni sull'agricoltura biologica (tra cui l'istituzione nel ministero delle Politiche agricole del 'Sistema informativo per il biologico), disposizioni per la sicurezza agroalimentare e l'istituzione del servizio integrato per la tutela del patrimonio agroalimentare italiano; inoltre si chiede lo stop alla norme che affidava la predisposizione di un Piano per coordinare attività di vigilanza sulla pesca e sulle coste.
Gli emendamenti presentati dai parlamentari sono 688, di questi 68 sono stati dichiarati inammissibili. Intanto, i tempi si fanno stretti per il via libera finale al decreto, che scade il 22 agosto.
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