Economia

Lavoro Usa accelera,248.000 posti. Borse rialzano testa

Euro a minimi da 2 anni, rifiata spread, a Milano Ftse +1,54%

Redazione Ansa

L'economia Usa torna ad accelerare. Gli Stati Uniti a settembre hanno creato 248 mila nuovi posti di lavoro sorprendendo le attese degli economisti e spingendo il tasso di disoccupazione al 5,9% e ai minimi dal 2008, l'anno dell'elezione di Obama. La ricetta dell'amministrazione Usa e le mosse della Fed sembrerebbero insomma funzionare. Il segnale era ovviamente in parte atteso, ma il responso finale ha superato le stime già ottimiste degli analisti. Si prevedeva che la creazione dei nuovi posti di lavoro si sarebbe fermata a quota 215 mila, dal dato dei 142 mila posti creati nel mese precedente.

Il tasso di disoccupazione secondo il mercato si sarebbe invece dovuto fermare al 6,1% precedente. Dopo lo scrollone della vigilia sulla delusione per la Bce e Mario Draghi i mercati hanno così rialzato la testa. L'euro, intanto, è sceso ai minimi da due anni, sfiorando gli 1,25 dollari. Mentre anche lo spread tra il Btp e il Bund decennale è rientrato sui valori precedenti al tonfo 'targato' Bce, segnando i 138 punti alla chiusura dei mercati europei. Con l'occupazione americana ai minimi da sei anni Milano ha chiuso in rialzo dell'1,54%, l'indice paneuropeo Euro Stoxx è salito dello 0,87%, Londra ha guadagnato l'1,26% e Madrid l'1,44%.

La borsa tedesca invece ha mancato il rimbalzo, ma solo a causa della chiusura per festività, nella ricorrenza dell'unificazione nazionale. Più concreto invece il mancato progresso ad Atene, dove l'indice Ase è sceso per il terzo giorno chiudendo in flessione dello 0,84%. Dopo il disappunto per l'accelerazione mancata nelle misure approntate da Draghi, l'attesa sul mercato è che la Bce terrà l'economia greca sotto osservazione per far accedere il paese al programma di acquisto di covered bond e Abs della banca centrale.

Per il resto, la seduta nei mercati europei è stata un po' ovunque all'insegna degli acquisti sui bancari, particolarmente martoriati alla vigilia. Tra i gruppi maggiori, Bank of Ireland ha guadagnato il 4,78%, le italiane Bper e Ubi rispettivamente il 3,45% e il 3,43%, Hsbc ha guadagnato il 2,98%. Ad Atene, invece, Piraeus ha lasciato il 6,6%. Altri grandi spunti non sono emersi, salvo forse quello sul titolo EasyJet, salito del 6,4% dopo che la compagnia low cost ha annunciato un balzo degli utili lordi di almeno il 20%

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