"L'anno prossimo se i ratio non avranno un deterioramento" e con "un risultato pari o superiore a questo, conto di poter aumentare il dividendo". "Preferisco dare un dividendo maggiore piuttosto che distribuzione di azioni proprie che possono servirci per piccole acquisizioni". Lo ha detto l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel, in assemblea.
Mediobanca ha registrato tra luglio e settembre, il primo trimestre dell'esercizio della banca, ricavi a 525 milioni e in crescita del 25% rispetto allo scorso anno. L'utile netto è di 160 milioni, in flessione dai 171 milioni di un anno fa. Lo si legge in una nota. Il dato supera il consensus che si attestava a 120 milioni. Spiega l'istituto che l'aumento dei ricavi è stato realizzato soprattutto grazie al favorevole andamento dell'attività bancaria, il cui risultato è più che triplicato (da 34 a 106,8 milioni). Il retail e consumer banking vede ricavi ancora in crescita (+5,3% a 228,2 milioni). Cala invece il contributo del principal investing (da 137,2 a 53,3 milioni), che lo scorso anno aveva beneficiato di utili da dismissioni per 79,5 milioni (4 milioni). Il coefficiente patrimoniale core tier 1 è all'11% (Basilea 3 'phased in'), e va al 12,6 quello fully phased (risultato del trimestre escluso). Dopo la valutazione Bce degli attivi dell'istituto (asset quality review) e gli esercizi di stress, superato da Mediobanca senza che sia necessario alcun intervento sul capitale o sulle coperture, l'istituto segnala tra l'altro che "il capitale eccedente il minimo richiesto nell'esercizio di comprehensive assessment si attesta" ad "oltre 1 miliardo, considerando le azioni di ottimizzazione del capitale effettuate nei primi nove mesi del 2014 (rimborso ibridi e interesse bancarie) e sale ad oltre 1,5 miliardi includendo anche l'autofinanziamento dei primi nove mesi del 2014 (1,4 miliardi nello scenario avverso)".
Mediobanca proseguirà nella cessione delle partecipazioni "più verosimilmente nella seconda metà dell'anno". Lo ha detto l'Ad Alberto Nagel commentando i risultati trimestrali dell'istituto. "Il risultato dell'attività bancaria è triplicato e non abbiamo avuto a beneficio del conto economico alcun provento straordinario, ma questo non significa che non continueremo a cedere partecipazioni - ha detto - ma lo faremo ma più verisimilmente nella seconda metà dell'anno". Mediobanca non è interessata a fusioni o acquisizioni. Lo ha detto l'Ad dell'istituto Alberto Nagel in una conferenza telefonica con le agenzie: "Non siamo interessati a M&A", ha spiegato.
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