Scuola, trasporti, sanità e efficienza energetica. Sono alcuni dei campi su cui interverrà il Piano di investimenti che il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker sta presentando a Strasburgo: "Penso a un bambino di Salonicco che deve entrare in una scuola moderna, con i computer, penso - ha detto Juncker - ai servizi ospedalieri, penso al pendolare francese che potrà andare al lavoro in tram, risparmiando la benzina, migliorando la qualità dell'ambiente".
"I contributi degli stati saranno fuori dal deficit e dal debito". Il piano di investimenti europeo basato sulla Bei mobiliterà 315 miliardi perchè "ogni euro investito ne genererà 15", aggiunge Juncker. Il presidente della Commissione indica che dovrà essere "operativo entro giugno 2015" e che la scelta dei progetti sarà affidata a "esperti" con lo scopo finale, afferma Juncker, di "drenare denaro verso i paesi che più hanno sofferto per la crisi".
"L'Europa sta girando pagina dopo anni di sforzi per promuovere la credibilità fiscale e le riforme", afferma Juncker alla plenaria del Parlamento europeo presentando il piano per "stimolare" gli investimenti che, dice, in Europa sono "370 miliardi sotto il livello pre-crisi".
E' di "importanza essenziale eliminare gli ostacoli burocratici" per "creare le condizioni per gli investimenti", dice Juncker. "In Europa c'è un paradosso enorme: nonostante la liquidità nelle banche, gli investimenti non rimbalzano".
"Il Piano - avverte il presidente della Commissione Ue - non va politicizzato, spero non ci siano giochi politici. E' un progetto per attirare e ottimizzare investimenti. Indietro non si torna".