Economia

Legge di Stabilità: via libera dalla Ue, riesame a marzo

Bruxelles avverte: "Italia rischia di non rispettare il Patto di Stabilità, a marzo il riesame". Valutazione a marzo anche per Francia e Belgio

Redazione Ansa

Arrivano le pagelle Ue sui Paesi dell'Unione. L'Italia evita la bocciatura della legge di stabilità 2015 presentata a Bruxelles ma l'anno prossimo, evidenzia la Commissione Ue, dovrà "adottare le misure necessarie per garantire che il bilancio sia conforme al Patto". A marzo Bruxelles procederà a un nuovo esame della situazione. Sotto la lente d'ingrandimento, in particolare, i conti del nostro Paese, di Francia e Belgio.

L'Italia è a "rischio di non conformità" con il Patto di stabilità. La Commissione Ue "valuterà la situazione a inizio marzo 2015" insieme a quella di Francia e Belgio dopo "l'approvazione delle leggi di bilancio e delle previste specifiche dei programmi di riforme strutturali" per cui i tre Paesi "si sono impegnati ai più alti livelli". L'Italia "ha fatto qualche progresso" sul fronte delle raccomandazioni Ue, ma "ne devono essere fatti di più". In particolare per far scendere il debito servono "politiche per aumentare la crescita, tenere la spesa primaria sotto stretto controllo aumentando l'efficacia della spesa pubblica, così come le previste privatizzazioni".

Lo scorso ottobre l'Italia, tra i 18 Paesi dell'Eurozona, ha registrato il maggior incremento del tasso di disoccupazione, salito dal 12,3 di settembre al 13,2%. Lo ha reso noto oggi Eurostat. Nella media dell'Eurozona e dell'Ue la disoccupazione a ottobre è rimasta invece sostanzialmente stabile all'11,5% e al 10%.

Intanto dopo il 'rimbalzo' di ottobre, a novembre torna a scendere l'inflazione nell'Eurozona dove si è attestata allo 0,3% rispetto allo 0,4% del mese precedente. Questa la prima stima resa nota oggi da Eurostat. Con l'eccezione di ottobre, è da gennaio che il tasso d'inflazione nell'Eurozona sta costantemente diminuendo.

MONITO MOSCOVICI - "Il tempo che resta non può essere tempo perso, bisogna che le cose avanzino da qui a marzo, o la Commissione non esiterà ad assumersi le sue responsabilità" proseguendo con le procedure d'infrazione. E' il monito del commissario Pierre Moscovici a Italia, Francia e Belgio su riforme e aggiustamento fiscale. "Tutti devono fare la propria parte per promuovere la ripresa economica".

"Ai primi di marzo decideremo se è necessario adottare ulteriori misure" quando "avremo un quadro più chiaro sul mantenimento degli impegni di riforma da parte dei governi, è nell'interesse della zona euro". "La Commissione Ue applica scrupolosamente le regole - ha spiegato - ma ha deciso di non precipitare" decisioni che "sarebbero potute essere contestate", e concedere più tempo a Italia, Francia e Belgio ha "per noi un senso politico ed economico".

Il bilancio italiano, ha detto ancora, "non è ancora pienamente compatibile con le regole del Patto: per questo riteniamo che la Commissione possa e debba chiedere all'Italia ancora un piccolo sforzo in più". "Guardando al debito aggiunge - l'esigenza è molto marcata". "Ad inizio del 2015 la Commissione Europea fornirà chiarimenti sul miglior uso della flessibilità presente già nel Patto di Stabilità e Crescita".

"Tutte le opzioni procedurali restano aperte per la prossima primavera" quando a marzo la Commissione ritornerà sulla situazione di Italia, Francia e Belgio. Lo dice il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovski. Se i tre paesi non manterranno gli impegni su conti e riforme, questa proseguirà con le "procedure" d'infrazione.

BOTTA E RISPOSTA UE-BERLINO - Dato l'elevato surplus, il livello dei salari e dell'inflazione, "la Germania ha margine di manovra per aumentare gli investimenti pubblici". E' il richiamo a Berlino del commissario Ue Pierre Moscovici. Il Governo tedesco ha già annunciato un investimento aggiuntivo di 10 miliardi e si ritiene in questo "battistrada" nel valutare gli investimenti come "molto importanti". Lo ha detto una portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, rispondendo a una domanda sulla richiesta di Pierre Moscovici.

NAPOLITANO: 'SU ECONOMIA UE TROPPE DRAMMATIZZAZIONI' - I temi politici-economici dell'Unione Europea in quest'ultimo periodo sono diventati "dominanti" nel dibattito europeo e, pur essendo "temi molto controversi, hanno assorbito totalmente l'attenzione" anche passando "attraverso distorsioni e drammatizzazioni oltre ogni limite". Lo ha sottolineato il presidente Napolitano dal Quirinale. l presidente Giorgio Napolitano ha sottolineato le troppe "drammatizzazioni" che spesso vengono fatte nel decisamente più ampio contesto europeo parlando oggi al Quirinale a studenti riuniti per un incontro dedicato "all'Europa della cultura". Presente il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il capo dello Stato ha infatti spiegato che a causa di questo dibattito esasperato sui temi di natura economica "sono rimaste nell'ombra i temi che ci uniscono in Europa. Un'Europa - ha detto ancora - che ha dato il meglio di sé quando è riuscita a rappresentare ciò che da secoli la unisce", cioè la cultura.

PADOAN - Il 2015 sarà un anno di crescita dopo tre anni di recessione", ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.

LA REPLICA DEL MEF - Arriva dall'Ue l'''apprezzamento sul bilancio 2015'' dell'Italia. Lo sottolinea il Mef. Il programma dell'Italia ha ricevuto l'ok e ''non è prevista alcuna procedura d'infrazione. La Commissione ha tuttavia ravvisato un rischio di non conformità con i requisiti del Patto di Stabilità e ha segnalato che in marzo sarà necessario valutare i progressi compiuti''.  La politica economica del Governo "è orientata a rilanciare la crescita e l'occupazione".  La legge di Stabilità "persegue tre obiettivi: stimolo all'economia (prevalentemente attraverso la riduzione delle tasse); il finanziamento delle riforme strutturali; il controllo dei conti pubblici'' con l'obiettivo di ridurre il debito.  Avanti con ''coraggio e determinazione'' con il programma di riforme ''per recuperare la competitività del nostro sistema produttivo. L'Italia proseguirà in questa direzione anche attraverso il piano privatizzazioni''.

 

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